giovedì 28 ottobre 2010

Brescia. Piazze. Vie. In pieno centro un quartiere etnicizzato. Film del piccolo boss

Brescia bella città di belle piazze

























Vie avvolte nella bruma del crepuscolo, un'aria struggente velata fredda autunnale da ottocento lombardo che mi entra dentro il cuore e solletica corde immaginative










c'è un quartiere bellissimo in pieno centro, camminandovi verifico l'attendibilità di quanto mi viene detto che sia cioè in una logica di sacca etnicizzata e che dai bresciani sia stato disertato ed abbandonato, come se fosse del tutto perso, ceduto in toto all'abitazione e all'esercizio dei commerci degli stranieri,

più evoluta più energetica sarebbe la logica dell'integrazione, l'ipotesi fattibile di una convivenza, d'una articolazione di potenzialità in termini di coabitazione e collaborazione sinergica, ma è un terreno minato.

Ugualmente a Firenze, complessità a non finire, in ballo troppi ordini di discorso, la legittimità dell'identità, l'accoglienza all'altro che non debba significare il nostro sparire dalla scena, il codice condiviso, l'evoluzione delle menti e dei comportamenti, l'etica in termini antropologici, eccetera..

dalle facciate delle case scoccano tracce vistose di un colore esibito festoso e piacevole, frutto d'un restyling che il comune negli anni recenti ha imposto ai proprietari degli edifici,

è una parte di città molto bella










film del piccolo boss






sei prestante e ben vispo nella parte come non augurarti di fare tanta strada nella vita e di farla bene, senza entrare te ne prego in nessuna mafia del mondo!

Trasformazioni. Una sacca basic diventa sognante






ho un quadrato di stoffa, regalato da Matteo (grazie!) una trama di lana con sopra applicazioni di rose azzurre di tulle,

penso che ad una borsa darà un tocco sognante di blù,

mi procuro una sacca nera di cotone grosso a sette euro dagli indiani del mercato di San Lorenzo,

ed è fatta! mi limito a cucirgliela addosso con un ago grosso da lana,

com'è bella! unica al mondo


mercoledì 27 ottobre 2010

Io canto per riempire l'attesa. Emily Dickinson




I sing to use the Waiting,
My Bonnet but to tie
And shut the Door unto my House
No more to do have I
Till His best step approaching
We journey to the Day
And tell each other how We sung
To Keep the Dark away.

Emily Dickinson






Canto per impiegare l'Attesa,
Tranne che allacciarmi la Cuffia
E chiudere la Porta di Casa
Altro da fare non ho
Finché all'accostarsi del Suo ineguagliabile passo
Viaggeremo verso il Giorno
E ci diremo l'un l'altro come cantavamo
Per Tenere lontano il Buio.

((Traduzione di Giuseppe Ierolli)






un'altra traduzione (non so di chi):

Io canto per riempire l’attesa:
annodarmi la cuffia,
richiudere la porta di casa,
nient’altro mi resta da fare,
finché risuoni vicino
il suo passo
,
e insieme si cammini
verso il giorno,
narrandoci a vicenda
come abbiamo cantato
per scacciare la tenebra.



venerdì 22 ottobre 2010

Racconto fotografico passo passo di un Migliaccio di Toscana in ricca veste d'autunno

acclarato che delle vantate origini due soli gli elementi storici: la farina di castagne e un po' d'acqua fresca, tutto il resto è la mia personale versione ricca autunnale del migliaccio di Toscana:

prima:



dopo:



300 gr di farina di castagne, questa è dall'olimpo delle farine di castagne di toscana, dalla Val d'Orsigna, nel pistoiese, (il tibet di Terzani) prodotta e preparata ancor'oggi come dio comandava, con le antiche procedure della valle e lunga essiccazione;

4 cucchiai da tavola stracolmi di miele di acacia (viene da arnie in quel di Pienza);

4 cucchiai di olio evo (da Castagneto Carducci)

100 gr di vino bianco (toscano di Montespertoli)

100 gr di acqua del rubinetto;

un bicchierino di passito di Pantelleria, Pellegrino (ahi qualcosa di non toscano, potevo pensarci prima e mettere il vinsanto dei nostri amici And & Mir? ma forse non si spreca per un dolce il prezioso contenuto del caratello!);

3 uova intere;

una pera rossa williams;

un grappolone di uva fragola;

un masala di spezie: cannella, macis, cumino, zenzero, pepe bianco nero e verde;

semi di zucca (biologici);

semi di papavero;

una manciata di mirtilli neri essiccati;

foglioline ine ine di timo fresco;

un po' di pistacchi di Bronte ridotti in polvere unitamente a zucchero a velo-


mettete assieme sto' pandemonio come meglio vi pare, prima questo dopo quello, fate vobis!

decorare con semi di zucca e di papavero e foglioline di timo fresco e polvere di pistacchio,

in forno già caldo, per 35' a 180°



il racconto fotografico passo passo:
























mi piace! è piaciuto! ma i puristi mi sparano addosso!


 
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