lunedì 29 novembre 2010

Cotogna è mirabilia! Fare la cotognata. Primo tentativo perfettibile. La marmellata di cotogne invece un esito felice





la mela cotogna è una promessa di delizia mantenuta, una principessa nata rospo!





è strano, la cotogna nuda e cruda è immangiabile, dura assaettata, granellosa, allappante, coriacea, prova a tagliarla e vivi un'esperienza non proprio simile all'affondare un coltello di ceramica giapponese in un panetto di burro, prova a sbucciarla e in un nanosecondo padroneggi escandescenze in turcomanno,

eppure questa rospa di cotogna ha in sè un potere magico, di mutarsi in delizia sopraffina, vorrà, Princess Cotogna, vederti in faccia la caparbietà all'esecuzione,

tu resisterai per uscirne poscia gratificata!

l'avvenimento è sicuro che evolva in mirabilia: la cotogna stessa s'è autoprodotta in nettare di cotogna!








La cotognata

al mio primo tentativo commetto uno sbaglio, metto meno zucchero del dovuto ma la misura di riduzione che di solito adotto per le marmellate non va bene per la cotognata e forse non padroneggio esattamente in cottura il tempo di addensantura,

ma vengo uguale a menzionare la ricetta in pratica.. chi intendesse ispirarsi sappia appunto che dovrà mettere lo zucchero nella stessa quantità del peso della frutta e non incapperà nel mio errore e che dovrà farla cuocere per un tempo indispensabile alla sua conservazione successiva,

comunque io ho proceduto così:

parto da 2 kg di cotogne con la buccia, le taglio a pezzi, le sommergo di acqua cui unisco il succo di un limone, tiro a cottura per circa 25-30 min;

poi bisogna farle raffreddare prima di procedere a meno che non si disponga di guanti d'amianto, gireranno un po' le scatole per il tempo morto dell'attesa e faccio impaziente qualche tentativo, no! bruciano 'ste dannate! come non detto, merita aspettare,

quindi provvedo a liberare i pezzi di cotogna di tutte le parti da eliminare, bucce, semi e torsoli,

a questo punto senza indugio alcuno agguanto il minipimer, altro che il passaverdura a mano!

mi ritrovo 1,200 gr. di purea cui aggiungo 200 gr di acqua della sua cottura per ottenere una quantità di cotogna frullata di kg 1,400;

l'acqua della cottura già! la considero preziosa, mi verrà in mente di farci una gelatina di cotogna e mi servirà pure per fare la marmellata, sempre di cotogna è chiaro.. è una giornata a guazzo cotognante,

rimetto sul fuoco e verso 1 kg di zucchero (ecco l'inghippo, avrei dovuto metterne della stessa quantità della frutta);

faccio cuocere ed addensare fino alla consistenza che mi pare valida per il tempo che giudico occorrente, ma qui casca l'asino! occorrono giudizio e occhio in mancanza di verificata esperienza,

considerandola bella gelatinosa al punto giusto procedo a versare una buona parte della cotognata in un contenitore foderato di carta forno con l'idea di ritagliarne, successivamente, forme con le sagome (ahimé non andrà a buon fine)

e per fare cotognatine di look carino, verso anche in piccole formine di silicone coi bordi scanalati e su suggerimento, in uno stampino di ceramica d'una capienza ah hoc per fare una prova d'anteprima,

inoltre in stampi di silicone, acquistati a bella posta con la forma di foglie e le forme di scacchi (sono quelli che s'usano per i cioccolatini),

al momento dell'acquisto pensavo alle belle formine come adoperano al sud, con le sagome della frutta e o degli animaletti, quei bellissimi stampi made in puglia o sicilia... avverto la suggestione di stile, tradizione e memoria ma non ci s'improvvisa, in fretta e furia, non tutto sempre viene concesso alla portata della tua mano, ci vuole passo, congettura, progetto..è un po' come meritarsele le cose, non cascano dal cielo, devi se non altro averle desiderate e fatto concreti passi per farle materializzare per te a bella posta! sproloquietto tanto per dire che non dispongo ahimè di preziosi stampi e di fantasiose forme per la resa d'una fascinosa cotognata d'antan!

faccio asciugare la mia cotognata per una buona settimana, mi viene un dubbio, sta a vedere che occorre maggior tempo ancora?

trascorso il dovuto, a mio criterio, tempo di asciugatura, debbo constatare che è ancora troppo molle..per salvar capra e cavoli mi vedo costretta a sacrificare la quantità più consistente, rimettendola a cuocere, riaddizionandola di altro zucchero -uso quello di canna e facendo di necessità virtu modifico il canovaccio e valorizzo con alcune amate spezie (zenzero, cardamomo, cannella) materializzando una marmellata di cotogna speziata!

quanto alle formine negli stampi beh qualcuna è andata ok sgusciando carina, qualcun'altra s'è sfasciata,

infine più quantità di zucchero, più consistenza in cottura e più tempo d'essiccazione sono state le le variabili impazzite,

come prima volta ho toppato con il più, il quid in più a torcere il filo,

è andata così! alla buona però buona!









La marmellata di cotogna invece ha avuto un esito felice!






procedo da cotogne sbucciate

2,800 pulite,

il succo di un limone + il succo di mezza arancia,

500 gr acqua di cottura di cui dispongo, a seguito della procedura di cottura della cotognata,

kg 1,5 di zucchero,

esecuzione:

al solito faccio una prima cottura, poi passo al minipimer, poi metto lo zucchero, a fuoco ovviamente basso e per un tempo di cottura ad occhio,

al momento di invasare, decido di lasciare una certa quantità al naturale, cioè solo cotogna, ma un barattolo lo addiziono di cardamono in polvere, un'altro con polvere di cannella, un'altro ancora con zenzero in polvere insomma speziando qua e là ottengo alcune varianti.







giovedì 25 novembre 2010

Oggi CompleBlog! Tre anni di tracce papaverine: 1,8 post pro die!


tracce papaverine in quasi duemila post ossia 1,8 post pro die!

poco incline oggi al troppochiacchiera ma non da passar sotto silenzio il mio compleblog giacché resta salda la mia fedeltà al simbolo,

le tracce includono tutto quel che amo, ciò che mi piace ciò che m’espande

papaveri e rughe di sua maestà populus nigrum e nuvole e brume e alberi e foglie e tentativi d’acchiappare la bellezza in un ikebana o la semplicità essenziale perseguita nelle ricette di manomia in cucina

e pensieri sparsi e spersi nutriti dagli stati d’animo altilenanti, da sentimenti e desideri, dai rimuginii, dagli aliti di tristezza e di malinconia per la caducità,

il tempo fugge

e c’è la mia faccia, al solito! uguale ma diversa prego!









c’è un haiku di questo stesso momento hic et nunc


Un papavero
come invecchia giovane!
Vuole danzare!



E un Ideale Invito ad un assaggio dolce: i bocconi sono estasianti giacché la mano è la sua quella affettiva d’uno speciale artificiere maestro di dolcezze il mio caro amico Paolo Gazzarrini di San Miniato,

un’alchimia dolce perfetta intonazione alla mia festa!


lo strudel di pere e cioccolato







la torta della nonna








la torta di frutta cotta











poche chiacchiere ma nessuna dimenticanza al sentirmi grata verso Voi tutti che mi onorate di visita nella qualità dell'attenzione e dell'affetto,

è un bel regalo dall'avventura blog!


lunedì 22 novembre 2010

Susy la bella, irruente, felice di esserci, preziosa presenza




Susy non è nostra, è il cane dei vicini,una canina di razza beagle, piena di vitalità, mangiona, amante del confort, coccoladipendente, irruente, amorosa, elegante, raffinatissima nei colori del look autunnale, bellona, languida d'occhio, in un'unica parola splendida,

queste foto sono dei giorni che ho trascorso nella casa romana in ottobre, il cancello di divisione tra noi e Susy, ormai aperto ha significato il regalo di avere Susy tutta per noi, di averla potuta viziare e rimpinzare e soprattutto di averla tenuta in casa, sulla poltrona, sul divano insomma dove le andava di atterrare stanca giusto per ripigliarsi quell'attimo prima del balzo successivo,

per Susy è un'esperienza nuova l'habitat interno d'una casa dal momento che a lei tocca stare fuori, nella sua cuccia o nel giardino,

un cane così, di belle fattezze e di vispo intuito, lasciato fuori all'addiaccio ma questo passi per buona dotazione di natura, ma un cane così, dico fra me, che gli manca la parola, d'una intelligenza comunicativa, d'una prontezza relazionale da dare i punti a certi tonti umani inebetiti ottusi, un cane così, trattato da cane e basta, senza quegli imput più evolutivi d'una relazione fra due specie ben use ad uno scambio comunicante,

vabbè non è il nostro cane, però quando ci siamo è come se lo fosse, i suoi padroni sono contenti della nostra attenzione, sanno qual'è il nostro stile e non s'ingelosiscono, sanno che la viziamo e accondiscendono permissivi come quei genitori scriteriati contenti di mollare il pupo a qualche grullerello di passaggio, il nostro entusiamo del resto palesemente dichiarato s'impone quasi impositivo,

che regali ci fa la bella Susy, perfetto esemplare di cane emotivo vicino al cuore umano, ci si guarda negli occhi, si parlotta, ci s'intende, si gioca all'eccesso e ci si spaparanza appena stanchi, si sgranocchia una fetta biscottata integrale, si respira l'aria fresca del primo mattino, si stropicciano le foglie sotto i passi, si corre, ci si ferma.. ma il punto fondamentale è che si sta insieme in quella dimensione di paciosa tranquillità,

la qual cosa costituisce un beneficio sì impagabile, è il vero regalo che un cane amico ti fa, l'assaggio in concreto d'un semplice intenso bel modo di passare il tempo insieme!










































cara e bella Susy soddisfatta del book cagnovanitesio che t'ho dedicato? ne faremo ancora di foto e fotine, stanne pur certa e con reciproco piacere bellamia!


 
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