Occorrono:
800 gr. di baccalà già ammollato / 1 scalogno / salvia / 2 peperoncini piccanti freschi / 3 patate grosse / 2 uova / alcuni pomodorucci / fior di finocchio / pistacchi e noci / olio e.v. d’oliva / un po’ di vermouth bianco-
Lessare il baccalà per 10 minuti in acqua con pochissimo sale;
lessare le patate tagliate a tocchetti grossi per 10 minuti in acqua salata;
in una padella antiaderente far soffriggere lo scalogno con alcune foglioline di salvia e i peperoncini tagliati a rondelle, quindi unire il baccalà lessato, far insaporire per qualche minuto, versare il vermouth e far prosciugare;
aggiungere i pomodorucci tagliati in quattro , spargere in abbondanza il fior di finocchio e far cuocere per circa 15 minuti;
unire le patate e versare le uova battute e far rapprendere un po’;
trasferire il tutto in una teglia o pirofila da forno, a questo punto aggiungere i pistacchi e le noci sminuzzate;
in forno ventilato, a temperatura massima, per altri 10-15 minuti con l’accortezza di una botta di grill negli ultimi minuti.
NB:
piatto squisito, semplicemente, per il connubio di sapori, per le congiunte tecniche di cottura, per la caratteristica aromatica -
un’autoappunto: per evitare la bruciacchiatura dei pistacchi converrebbe aggiungerli alcuni minuti prima della fine della cottura in forno-
il fior di finocchio è ingrediente INDISPENSABILE- ha un primato nella mia cucina- necessita che sia di ottima qualità, purtroppo c’è una differenza abissale a seconda della raccolta e della provenienza: è il profumo intenso e inconfondibile a dimostrarlo-
ieri sera, dopo averlo preparato e degustato, mi chiedevo un’appropriata denominazione a questo baccalà così gustoso, scartavo tutti i nomi di default che la mente mi proponeva, i baccalao portoghesi, i baccalà abruzzesi con le patate, gli abusati connotati mediterranei e stavo per consolarmi con l’idea numerica degli ingredienti, non male “il baccalà dodici” poi, uscita in terrazza non ho avuto più dubbi:una luna piena in cielo contornata di nubi a coroncina e hic et nunc proprio quella sensazione lì estatica. Così il baccalà, il rustico mangiare, è diventato il baccalà della luna piena.
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