lunedì 7 gennaio 2008

A caso

Non ho nient'affatto conoscenza dei tarocchi, anzi quasi delle resistenze e allo stesso tempo che fascino mi dico..l'ambivalenza sempre qualcosa sottende

La giustizia:

La mia verità è illusoria e al tempo stesso reale,
è superflua ed è profonda,
è linea retta e labirinto, è spada ed è bilancia,
blocco di granito e uragano.


Il carro:

.. viaggio col tempo senza uscire dall'istante
.. tessuto infinito di domande che è il corpo nebuloso di tutte le forme.


La temperanza:

è certo, assoluto e immutabile:
la solitudine non esiste, nessuno muore abbandonato.
Fosti qualcosa prima di arrivare sarai qualcosa dopo essertene andato.
Niente ti è stato dato che non fosse per tutti.

Parole estreme, alcune paiono apocalittiche, altre più fragili e dubbiose. A parlarle è Jodorowsky, folle e tenero, di certo un grande visionario e un poeta. Tutti i mercoledì a Parigi va a sedersi in un caffè per leggere gratuitamente i tarocchi a trenta, quaranta persone, lui dice senza altri scopi se non semplicemente praticare la sua arte. Io penso che oltre a dare/dire parole agli altri lui impari qualcosa, apprenda da quello scambio energetico che con le persone si stabilisce a volte in una comunicazione di cuore prima che di mente. L'ho conosciuto qui a Firenze, parecchio tempo fa alla sede di CityLights, certamente ha il pepe in quel posto, un ricercatore infaticabile ed entusiasta, un propagatore di emozioni, un affabulatore divertito e divertente. Avevo visto, credo tutti, i suoi film che sono scombussolanti, forti rimescolatori di inconscio e mobilitatori di pensieri e di pensabilità. Nella visione nessuna indifferenza è consentita ma rimescolamenti e flussi caldi di emozioni o di disgusto. Attore in due film di Battiato ma a differenza di Francuzzo che ultimamente mi pare un po' cristallizzato, Alejandro no, non c'ha niente di intellettuale, è un guitto guizzante e quando dice che cerca non la verità ma l'autenticità io gli credo, mi convince!

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