infine la ciliegina sotto spirito che sul banco in bella bolla sta!
Proseguita l’esplorazione dei vini del Chile con la seconda prova di gusto:
questa volta solo bianchi e STREPITOSAMENTE BIANCHI!
Ho preso una cotta per i vini cileni, chardonnay, sauvignon anche gris, semillon e voignier.
Irresistibili per freschezza, profumazioni di fiori bianchi, sentore di frutti esotici, morbidezza e dolcezza e per le note vulcaniche e le sapidità saline.
Hanno una sapienza! Le loro caratteristiche di struttura, profumo e gusto hanno su di me un’incondizionata presa, è un fatto soggettivo ma a quanto sento e apprendo hanno proprio le carte in regola.
Il Chile sta esercitando un grande fascino su di me, si fantastica di possibili viaggi anche se non immediati.
Una terra potente stretta da estremi climatici opposti e perciò vitalizzanti: i deserti più asciutti con pluvialità ridottissima ad una manciata di giorni e gli inverni più rigidi e lunghi, i vulcani, l’oceano Pacifico, le coste di 4000 e rotti km battute da brezze, le acque abbondanti per le irrigazioni soprattutto nelle zone centrali, una terra non sfruttata e non esaurita. L’isolamento inoltre ha giocato molto a vantaggio delle vigne che sono filossera free e che non hanno mai conosciuto le patologie dei parassiti.
Il vino lo sanno fare, avendo appreso quello che c’era da sapere e il prodotto finito ha delle caratteristiche di un’ ineccepibile eccellenza che li collocano all’altezza dei grandi vini e dei grandi progetti d’enologia.
I nettari che abbiamo degustato sono dell’Azienda della famiglia Silva che da cinque generazioni si cimentano nell’impresa del vino:
Silva Chardonnay-Semillon, 2007
Vigna Angostura Sauvignon gris, 2007
Lolol Viognier, 2005
Late Harvest, Sauvignon blanc e Traminer, 2006
I cibi che la Gilda-chef ha accostato a tale bontade sono stati perfettamente consoni rendendo possibile quell’accoppiata –che non sempre si dà- vincente e appagante di cibovino, coniugato insieme come illustrato nel migliore esempio di corpomente con nessun trattino separativo!
La parola ora a Maurizio, patron e maitre e sommelier!
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