lunedì 18 agosto 2008

Chiesa di paese


Una chiesa di paese.

Barocchetta, un po' aspirante a far bella figura.
Con tutte le sue credenziali però, le vetrate, l'abside, il pulpito, il fonte battesimale, l'organo, i marmi, i fregi d'oro, le nicchie accoglienti i Santi e la Madonna, che sempre è più d'una, quella del Carmine, quella dei Miracoli.

Perché l'onore della cronaca?

Una chiesa tutto sommato standard che sparisce al confronto delle chiese di Roma, di Firenze, di Venezia.

Questa però, c'ha il quid affettivo o almeno un'attribuzione in tal senso visto che a quel fonte lì è stata battezzata la neonata papavero! e non ho ricordi dei riti e delle liturgie, neppure di quell'episodio che mi viene appioppato di me molto piccolina che ha avuto l'ardire di chiedere, in chiesa, ad una parente di punto in bianco, di darmi cinque lire, suscitando una clamorosa vergogna, una massiccia riprovazione e un disgustato sdegno in mia sorella più grande che si è sentita infamata da quella stramberia e che mi ha tirato a strattoni per un braccio. Io so però che un leoncino non prova sensi di umiliazione e non si mette da parte, piuttosto fa quel che gli passa per la capa incrinierata!

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