domenica 8 marzo 2009

Nuvole. Emily Dickinson: "ci abituiamo al buio"









Ci abituiamo al buio
quando la luce è spenta;
dopo che la vicina ha retto il lume
che è testimone del suo addio,

per un momento ci muoviamo incerti
perché la notte ci rimane nuova,
ma poi la vista si adatta alla tenebra
e affrontiamo la strada a testa alta.

Così avviene con tenebre più vaste -
quelle notti dell'anima
in cui nessuna luna ci fa segno,
nessuna stella interiore si mostra.

Anche il più coraggioso prima brancola
un po', talvolta urta contro un albero,
ci batte proprio la fronte;
ma, imparando a vedere,

o si altera la tenebra
o in qualche modo si abitua la vista
alla notte profonda,
e la vita cammina quasi dritta.


Emily Dickinson,
poesia n° 419,
da "Tutte le poesie"
I Meridiani Mondadori;

la traduzione è di Margherita Guidacci


6 commenti:

fedeccino ha detto...

Amo Emily Dickinson.

Caty ha detto...

...poesia, pregevole dono per l'anima .Tanto tempo fà scrissi ad un 'amica - se ti dovessi trovare in una stanza buia sconosciuta , chiudi gli occhi e segui il tuo cuore , e ti ritroverai la luce .un abbraccio

marina ha detto...

bella la poesia(molto amata da me) e splendida la guidacci sia come poetessa che come traduttrice
grazie, marina

a.o. ha detto...

quasi dritta...

papavero di campo ha detto...

federica,
caty
marina
aiuola,

Emily è per noi cassa di risonanza, è concreta nel suo essere irreale,
ed intima nella sua "alienità"
colpisce e segna e va dritta -lei!- al cuore di certe corde del cuore nostro.

(Marina, ho scelto apposta la traduzione della Guidacci perchè più poetica, visto l'annoso problema di rendere verosomiglianza e atmosfera con parole di un'altra lingua)

Effeti ha detto...

"imparando a vedere"...in ogni essere umano penso ci sia questa capacità anche se a volte la strada prima di raddrizzarsi è tortuosamente in salita!

 
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