martedì 18 agosto 2009

Claudio Lolli, Michel. Ti ricordi Michel del banco nero in terza fila, ti ricordi Michel?


Claudio Lolli, Michel






ieri sera che vertigine riascolarla dopo anni e secoli,
immancabilmente d'una tal bellezza la memoria di Michel,
pennellata stigmatica sulla rimembranza, sulla passione amicale, sulla nostalgia defintiva, sul lutto ineluttabile della separazione,
che tuffo che tuffi ti ricordi Michel?
ti ricordi Michel?
ti ricordi Michel?
ti ricordi Michel?
un vortice riprecipitare ad allora,
il periodo di Claudio Lolli è davvero lontano, così lontano,
ed anche allora non era la politicizzazione spinta -che quella non mi è mai appartenuta- ma l'esistenzialismo umano di Claudio Lolli che mi prendeva e lo rendeva fratello, il suo tratto di vulnerabilità spifferato ai quattro venti ed ammantato di una tenerezza dolce e austera


c'è un'atmosfera nelle sue canzoni, una drammaturgia, una melanconia che soltanto chi l'ha sentita ed assorbita nelle vene può dire di che si sta parlando,
altri climi, altri fermenti, altri umori, altri ormoni! ALTRI SOGNI

ps: nel video trovato ci sono immagini dei 400 colpi di Truffaut, bellissimo e struggente film la cui citazione è una rossa ciliegina candita sulla torta!


foto-memoria:



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