mercoledì 2 settembre 2009

Toscana. Toiano paesino in abbandono abbandonato






















Toiano un paesino in abbandono abbandonato

Arroccato, isolato, con una scomoda stretta stradina per arrivarci,
diroccato, disabitato, abbandonato, è l’ombra di se stesso.. ma in rassegna scorrono ombre colorate..

uno scenario scenografico di struggente bellezza affascinata, un' ineccepibile meraviglia di location si direbbe, eh già! certo per un occhio fotografico, per un occhio da architetto-rigattiere, per un occhio non commercial-redditizio, per un occhio melanconico che a colazione mangia pane e caducità..

ma sì per un occhio poetico: qui si voleva andare a parare.

Tracce disseminate del lavorio del tempo, muri sbrecciati, muri superstiti, mattoni erosi,
finestre che ridono ma senza le minacce di cinematografiche paure incombenti da film giallo, porte vetuste, rinsecchite dall’arido, tenaci ancora luminose di luce verniciata o strepitosamente mirabilmente ad hoc sverniciate,

qui lo shabby è di casa, il trascurato il rovinato è implicito è spontaneo è il segno. Tempus l’art director.

Papaverini e papavereschi clic su clic.
Le porte irresistibili.
Le finestre coreografiche e sognanti.
I muri, inestimabili sfondi.
Un cimitero monumentale piccolo come un francobollo, tangibile oasi di meditata pace terrena.
La chiesetta sconsacrata bella-bellissima con le tinte poetiche d'impronta artistica: penso e ripenso a Sonia Delaunay, a Mark Rothko, ai colori da tappezzeria stile impero o stile country, ai pastelli colorati da scuola elementare.
Una finestra dentro la chiesa, nel locale che forse era sagrestia, che è pura poesia fatta immagine che persino la lumix s’adegua limitandosi ad una sfocatura istintuale per onorare l’incerto.

Imput papaverini-papavereschi a bizzeffe: resto ammaliata, rapita, devono chiamarmi e devono aspettarmi e a lungo permango perturbata.



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