"come cinnamomo e balsamo ho diffuso profumo,
come mirra scelta ho sparso buoni odori, come galbano anice e storace,
come nuvola d’incenso nella tenda, come un terebinto ho esteso i mie rami
e i miei rami sono rami di maestà e bellezza”
Siracide, 24, 15-16
“ Sai di cinnamomo mirra onice storace
E fra mille e mille ti riconoscerei “
La sposa, di Giuni Russo e M.A. Sisini
siamo nella presa del fascio sensoriale attivato da un profumo,
poiché il profumo suscita effluvio e a raggiera eccitazione dei sensi,
procura emanazioni,
Marescialla: sono impressionata dalla storia che vi è legata e ciò lascia depositi nell'immaginario, attiva evocazioni, fa risvegliare un ricordo denso e sfaccettato,
Palermo, 1994, con la scusa di Franco Battiato e del suo cavaliere dell’intelletto in dedica a Federico II nel duomo della città, ci meritiamo l’incontro con Palermo. La città rimane un cofanetto di ricordi sul coté del sublime e del multiforme.
Nel grappolo di reminiscenze la soglia varcata d'una libreria esoterica, impregnata d’aromi come fosse un pan pepato e di incensi saturanti ogni minima bolla di spazio del piccolo ambiente, è un antro con annesso magicien difatti nel giro di un minuto mi entra un mal di testa! e capto con un certo autoallarme dei segnali d'una sorta di mia labilità, davvero ci sono luoghi intrisi di vibrazioni buone o spiacevoli, contesti in cui aleggia la stranezza sotto forma di un disagio reattivo, fatto sta che formulo il pensiero "prima esco meglio sto", non prima però d'aver un po’ cianciato col proprietario, mi par proprio di Guenon, che diamine un minimo di buone maniere! e non prima d'aver arraffato un libro che s’è imposto all’attenzione e che m'è rimasto appiccicato in mano,
"Viaggio nel mondo dell’essenze" dell’editore Muzzio, curato da Marina Ferrara Pignatelli, nella collana “il corvo e la colomba”diretta da Ippolito Pizzetti, troppi incastri e credenziali di cui potessi aver distrazione!
Il libro ovviamente era una boccetta in versione cartacea di profumo a cielo aperto ed ho continuato ad avere quel mal di testa tutte le volte che mi piccavo d'annusarlo, lo so che ci sono, ad esempio, degli incensi per me deleteri, della serie ti stendo in un battibaleno, che mi stordiscono e mi fanno star male, fino a sensazioni di svenimento o di stato vertiginoso o cosa ancor più brutta che mi producono una nausea repulsiva all’istante, chissà che incensi facevano parte della pazzesca mistura "ammagata" d'una libreria esoterica palermitana agli inizi degli anni '90!
ancor oggi, pur con la dispersione di sedici anni trascorsi, nelle sue pieghe, se ne avverte il profumo ed è quello stesso la cui intensità mi stordiva, e maneggiandolo ieri sera al fine di fotografarlo, il libro emanava eccome!
questo ricordo suscitato dal profumo Marescialla per dire che anch'esso mi stordisce? Sì un pochino sì, in misura però molto più soft, con più diluizione,
nel contempo m’intriga e c’è qualcosa d’indefinibile che m’attrae, pur nell'ammissione più puntuale di un'incapacità a decifrare la complessità della sua miscela di fraganze,
Romy che me lo ha segnalato con parole di coinvolgimento affettivo e appassionato, per prima cosa mi ha detto del macis,infatti è stato a partire dalla mia torta di cioccolato al macis che le è scattato il collegamento col profumo, proficua occasione a rammentarci ancora e sempre che le vie dolci sono in ogni modo profumate!,
il macis è la corteccia di rivestimento della noce moscata stessa, di colore rosso vivo quando il frutto è fresco cangia in colore aranciato quando è essiccato, l'aroma e il gusto sono più delicati, in affinità e in conforme accostamento al pepe, il suo olio essenziale è d'uso in profumeria e per i liquori,
la sua profumazione s'avverte molto ben percepibile in quest'acqua di colonia (è unicamente questa la versione prodotta dall'officina Profumo Farmaceutica Santa Maria Novella) specie se si sperimenta un confronto diretto frantumando un po' di macis secco ed annusandolo si può appropriarsene archiviandolo nella propria memorizzazione olfattiva,
ci sento, inoltre, del pepe ben distintamente, la sensazione pepata molto mi aggrada,
poi una macerazione erbacea che volge al disgusto tipo quella del ginko biloba ma precisamente non saprei, né sono individuabili quali siano le altre erbe,
mi pare d'immaginarvi del geranio e del giglio certamente! ah il giglio sarà pleonastico pensarlo ma scommetterei che c’è!
Molto c’è il sentore d’una mescola da pot pourri, avendo giustappunto una forte caratteristica di profumatore d’ambiente e di scatole! eh già! ad una scatola di guanti ed alle profondità dei guanti stessi, la nostra eroina fiorentina-parigina aveva destinato tal miscela di essenze profumate dopo averla, grazie alle sue conoscenze erboristiche e alchemiche, concepita e composta!
Aggiungo, nell’intento di placare un certo zampillo d’ansia descrittiva che m’ha preso, quanto Romy coll’usuale sua sagacia mi ha trasmesso, postandolo in un commento, quando le ho chiesto aiuto per definire la maresciallità:
“La carezza fugace, la frase sussurrata nel silenzio di una biblioteca....?
...L' orecchino antico, ritrovato in fondo ad un cassettone barocco, severo e tarlito...?
...L'abbraccio del cappotto di nonna Convilia, che, poverino, ha dovuto fare la nanna nell'armadio con la canfora per tutta l'estate, e nelle cui tasche frugo, smaniosa, ridente, alla ricerca delle figurine di Heidi, o delle caramelle d'orzo?"
com'è bello esprimersi con le immagini riguardo alla scia d’un profumo!
in me ora s'intrufola l'immagine d'una nobildonna veneziana, seducente con misura, con l'eleganza d'accennare e non ostentare, avvolta dalla scia calda ardente arborea pepata di Marescialla, spruzzata sul velluto del suo corsetto e sui pizzi e sulla seta della sua blusa, sotto il suo tabarro che se n’è inebriato anch’esso, e fin dentro il vuoto del suo tricorno che lei sfoggia sul capo con malizia civettuola e vezzosità malandrina! (giacché sono sotto cattura suggestiva di lettura in corso di splendido romanzo sul Tintoretto!)
pure un haiku ci scappa:
marcare i sogni
l'impronta d'un odore
come un sigillo
5 commenti:
Laura, mi hai emozionato....sono contenta di essere entrata a far parte di un tuo post, in mezzo alle tue belle foto, tra le tue frasi colte ed evocative, tra i tuoi begli haiku!! Grazie....
Cosa ci senti? La Myristica Fragrans in tutte le sfumature!E secondo me la canfora...io ci sento anche la noce! :-)
Ah...lo sai che cosa sta bruciando nel mio piccolo incensiere? Proprio il nero storace, dolcissimo!!...E' uno dei profumi che amo di più! Mi sa che abbiamo trovato un altro terreno di chiacchiera , io e te! Bacioni ( il libro è stupendo...)
ah cara romy dialogare con te ha gli effetti d'un un effluvio!
sei ferratissima ed apprendo con piacere,
La Myristica Fragrans altro non è che la pianta della noce moscata, una della mie spezie di favore, ora anche il macis ovvio, immagina una stracciatella di cacio e uovo senza la noce moscata, inimmaginabile vero?!
il nero storace! mi vuoi far allibire tu! e un'altra pulce mi metti nell'orecchio! è citato in una delle canzoni di Giuni che amo di più!
questa:
http://papaverodicampo.blogspot.com/2008/11/dedicato-giuni-russo-la-sposa-con-le.html
te ne prego ascoltala! si va in uno stato di coscienza alto e soave e si resta col desiderio ancora di risentirla.. all'infinito..
la marescialla lo sai ora è legata a te quindi in questi giorni che m'improfumo di essa tu sei presente, c'è un filo che mi porta a te, sconosciuta e conosciuta amica mia e cara!
approposito di viaggi, essenze e sapori: son tornata! baci
pinguil bentornata!
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