mercoledì 3 febbraio 2010
Venezia. Le vere da pozzo
in campo de l'Abazia:
in campo dei santi Giovanni e Paolo:
in corte seconda del Milion (sbucandovi dal sotoportego del Milion):
in corte Barbaro:
in campiello Santa Maria Nova:
in campo de Mori:
in campo del gheto novo:
alla Salute:
in campo Santo Stefano più precisamente nella corte adiacente l'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti :
in campo San Giacomo da Orio:
dei seguenti non preso nota dell'ubicazione:
vere da pozzo ossia i pozzi alla veneziana
la mano e il vezzo d'infondere bellezza all'utilità delle cisterne,
veneziana mania di coniugare utile e diletto abbarbicati come edera e tronco
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6 commenti:
Pap, ho rivisto in Tv qualche giorno fa "il favoloso mondo di Amelie": questo tuo reportage lo ricorda tanto, un papavero che viaggia come il nanetto da giardino, una bella faccia che si affaccia con tenera intelligenza dagli angoli di una città...
baci
Grazia sei cara tu e il garbo delle tue parole e mi fai sentire compresa.. una sensazione bellissima quando accade di provarla, te ne ringrazio,
un bacio!
mi piace pensare che tu abbia lasciato un papavero a ornare un pozzo, un gentile ricordo per una Venezia che in se trattiene l'alito di chi l'ha respirata.
Marina
povero papavero, ma non hai avuto pietà di sottoporlo a un simile tour de force?
grazie per averci fatto fare questa bella passeggiata!
marina
marina verderame, una bella idea vero? il papavero ha fatto soste lasciando la sua traccia ideale o devo dire vibrazione?! in ogni dove del magico teatro
dede aspetta! è solo l'inizio!
marina essenziale, se ti dico che ho fatto nove ore di cammino al giorno ed avevo le gambe massacrate cioè le ginocchia doloranti e dolori tensivi ai nervi! però che rigenerazione, l'assenza di rumore di smog di freneticità assieme al godimento degli occhi e della mente..ma si sa
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