martedì 12 ottobre 2010

Nel bresciano a Bagnolo Mella "Sirani" caffetteria e pasticceria. Il concept e il packaging














































allora, da Sirani ho preso solo un caffè, non un semplice caffè bensì uno slurposo caffè allo zabaione che mentre lo sorseggi lo senti godurioso,

non potuto, vista l'ora in tarda mattinata con l'incombenza del pranzo, assaggiare le cose dolci di cui vien detto un gran bene,

né ho ceduto all'acquisto facile, mantenendo chissà perché una remora reprimenda,

è caro d'accordo ma qualità e ricerca, dicono, essere molto alti, non posso però avallare giacché non ho assaggiato nulla ahi mi sa imperdonabile errore,

il mio commento si limita alla fascinazione visivo-estetica e a conseguenti emozioni umorali reattive.

E' uno spazio che si mostra severo a metà tra il refettorio austero di convento e per metà officina laboratorio che da vetero spazio industriale di memoria s'è convertito a nuova destinazione ,

lo stile è quello del recupero traslato a nuova vita e nuova progettazione con qualche ambizione forse d'avanguardia,

in questo caso un'intera cascina lombarda con tanto di corte interna è stata adibita a pasticceria a laboratorio e sala degustazione,

al piano terra nelle ex scuderie dove le colonne austere in grigio e le volte basse a crociera davvero danno l'aria conventicola, c'è la pasticceria e la vendita di tutto ciò che è destinato alle brame del pubblico,

sopra s'intravedono i laboratori della produzione tecnologica dei dolci, dei salati del gelato e del cioccolato,

fuori in una dependence c'è uno spazio degustazione che, piccola stranezza, a mezzogiorno era chiuso ma dentro c'erano persone ai tavoli,

fuori ci sono, appaiati, dei vecchi camini di ferro arrugginito dal look industriale non esattamente bellino, con le cataste di legna proprio sotto, e dei robusti bei tavoli di legno forniti da Rivarossi alla maniera del design scandinavo di Alvar Alto, e sgabelli in ferro già vissuti sottratti a qualche officina,

il locale ha avuto il premio innovazione dal Gambero rosso 2009, ma a parte queste tiritere da consorterie, il luogo è captivo e affascinante con tutte le sue tracce di pensiero concettuale applicato e con la ricca proposta di confezionamenti dei dolciumi,

il packaging qui strizza l'occhio ai bambini, con la tipica boule che nei distributori al bar c'ha il pupazzetto incastrato nella sfera di plastica,

l'ambivalenza è questa, si strizza l'occhio ai piccolissimi ma qui ci vengono i giovani, quel certo tipo di giovane che vuole galleggiare nella moda e sì mica è vietato! ci vengono pure il genitori coi bambini ma a quelle cifre - è una mia pura illazione, quanti saranno tra i genitori "normali" ad abboccare concessivi verso sfizi bambineschi sì costosi? è la mia personale impressione al volo che forse non tiene conto che Brescia e il bresciano è terra ricca,

l'esperimento è notevole anche se papaverinamente non ho sentito un'aria frizzante briosa, quella che, per come intendo io, ha a che fare con quel certo agio del fare anima,

sì tutto modernamente concettuale ma dal personale ad esempio mi par di ricavare tracce di un'energia noiosa e fatigante, ragazzi assorbiti dal ritmo come macchine efficienti quando il sorriso è un optional e se nel contratto non è richiesto col cavolo che mi faccio scappare un'aria allegra, ecco per assurdo, si pensa ai bambini e si scimmiottano i loro giochi -anzi li si rende produttivi, ma di giocare in loco, di spargere a piene mani una giocosità gratuita o di generare un clima spiritoso e genuino beh tutt'altra storia!

mi viene di fare il confronto coi bar del sud, al bar Tripoli di Martinafranca quest'estate in Puglia ad esempio che differenza! lì sanno cosa vuol dire mobilitare le parti giocose, danno via libera alle parti curiose e le parti comunicative sono interessate alla disinvoltura della relazione, un'altra dimensione, metti che sia influenza del clima o di certi atavismi di rilassatezza ma diamine non puoi non notare che invece al nord, con un'altra cifra esibita di ricchezza pil, l'umore collettivo non se n'è giovato!


2 commenti:

dede leoncedis ha detto...

Voglio una di quelle scatole bianche e verdi!

papavero di campo ha detto...

ecco l'occhio dell'architetto!
dede come stai? un abbraccio

 
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