mercoledì 2 marzo 2011

Cilindro e papillon chez le peuplier avec les mots suaves de Marcel frôlement aussi que pétales de coquelicot





cilindro e papillon mi fanno pensare a Proust,

agguanto Il tempo ritrovato,

apro a caso,

pagina 236 e 237(della cara vecchia edizione Oscar Mondadori nella traduzione di Giorgio Caproni)

"i paragoni presi in prestito dal mondo dello spazio, sia orientandoli nel senso dell'altezza sia in quello della lunghezza o della profondità hanno l'unico vantaggio di farci sentire che l'altra dimensione, inconcepibile e percepibile esiste"

" la necessità, per dare un nome ai volti, di risalire effettivamente il corso degli anni, mi costringeva per reazione a ricostruire, collocandoli poi al loro vero posto,gli anni di cui non mi ero reso conto. Da questo punto di vista e per non lasciami ingannare dall'apparente identità dello spazio, l'aspetto affatto nuovo di un essere era per me la rivelazione impressionante di quella realtà ch'è il millesimo e che di solito rimane per noi un'astrazione, così come l'apparizione di certi alberi nani o di giganteschi baobabab (o di certi imponenti pioppineri) ci avverte del cambiamento di latitudine. La vita ci appare allora come una rappresentazione fiabesca. E come ci rendiamo conto ch'è attraverso mutamenti continui, che gli esseri, prelevati a intervalli assai grandi, diventano così differenti, egualmente ci rendiamo conto di aver subìto la stessa legge di codeste creature, talmente trasformatesi da non rassomigliare più -senza aver cessato d'essere, anzi proprio perchè non hanno cessato d'essere, a quanto di loro avevano visto un giorno."

Marcel Proust, Il tempo ritrovato




Gabriel Fauré, Pelléas et Mélisande Suite Op. 80, 1. Prélude






Gabriel Fauré, Pelléas et Mélisande, 2. La Fileuse




(nel video opere di Paul Sérusier)


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