mercoledì 2 febbraio 2011

Scrittrici in giardino. Profumi e colori nei giardini di dieci scrittrici, di Adele Cavalli






















primo di gennaio, nel significativo primo giorno dell'anno col suo insito potenziale carico di valenze, mi giunge una mail, da parte di una visitatrice che passa silente sul mio campo, mi arrivano parole molto care, che mi risollevano l'umore non troppo buono per un dannato problema dermatologico alle mani, e che come tutti i guizzi inaspettati mette in moto un'espansione e procura una piccola ma reale felicità

" mi sono fermata da te perchè il tuo spazio mi ha catturato, io sono una frequentatrice silenziosa di blog, il tuo l'ho incontrato in questo periodo e li mi sarebbe piaciuto vedere il mio libro"

che bel complimento mi hai fatto cara Adele!

incuriosita m'incammino subito a farti visita,

e trovo, dentro un album, una galleria di percorsi dell'anima che mi erano familiari, che riconoscevo perché mi appartenevano,

sono sintonie, passioni comuni, corrispondenze, proprio tutte quelle fascinazioni che approdate in me già da altri tempi avevano messo piede e dimora nel mio mondo emozionale,

come ho detto ad Adele è da sempre che mi attrae il clima emotivo e mentale di attenzione al mondo delle donne, che altro non è che prestare ascolto al nostro mondo interno e quindi riuscire a collegarci empaticamente o comunque come ne siamo capaci con la vita interiore delle altre donne, che ci corrispondono per sintonie e per appaiamenti e per certi sentimenti di vocazione.

prendi l'interesse per il giardino che può sfociare in vera e propria passione,

in realtà è una fascinazione che si nutre di una serie infinita di rimandi a vari ordini di registro, dove vigono analogie e personali significazioni, soprattutto dopo che mediante vissuti esperenziali, siamo incappati nel godimento interiore che un giardino ci ha procurato, quando il prendersi cura è diventata cura stessa di noi, allargandoci in altri spazi,

partiti da uno spazio fisico di terra sia esso orto o giardino siamo approdati altrove,

grande metafora, che tante altre racchiude, la nozione di giardino è spazio reale dove la vita segue il suo corso, luogo e tempo dove s'avvicenda il ritmo della crescita e della trasformazione,

ogni segno della vitalità esterna possiamo introiettarlo e custodirlo in parallelo nel recinto del nostro esistere, un recinto sì, della grandezza che vogliamo ma spazio circoscritto, nostro temenos e nostra configurazione di limite spaziale, dentro cui possiamo imbastire i nostri riti, le liturgie vegetali o mentali, il disegno delle nostre raffigurabilità possibili, quelle in nostro potere, inclusa la nostra personale attitudine e capacità al sogno,

Adele Cavalli si è interessata a dieci scrittrici in giardino, molto note e molto amate,

Colette, Emily Dickinson,Vita Sackville West,Elisabeth von Arnim, Margherite Yourcenar,Edith Warton, George Sand, Karen Blixen,Eudora Welty, Jane Austen.

di loro due non conoscevo, Eudora Welty ed Edith Warton ed ho avuto dunque grazie al suo libro il piacere di fare la loro conoscenza,

questo post è dedicato all'opera di Adele a far sì che voi miei cari visitatori abituali siate magari mossi a desiderare di procurarvi questo bel libro, ad averlo tra le mani a sfogliarlo e ad immaginare di fare due passi con qualcuna di queste donne:

Colette, usciva dal giardino coi capelli in disordine, picchettati di ramoscelli
“…era del tutto simile ad una baccante dopo le libagioni”;

Emily Dickinson, naturalista e botanica, fin da ragazzina amava raccogliere fiori e foglie per il suo erbario;

Vita Sackville-West nel giardino di Sissinghurst “ubriaca di rose si guarda intorno e non sa quali raccomandare;

Elisabeth von Arnim (Mary Annette Beauchamp), nel suo giardino selvaggio e pieno di rami intricati, ritrovava la felicità di quando bambina correva nei prati cosparsi di tarassaco e margherite con una fetta di pane spalmata di burro e zucchero;

Marguerite Yourcenar viveva tra i giacinti che in primavera coloravano di azzurro il prato della sua casa bianca davanti al mare e circondavano il suo giardino selvaggio;

Edith Warton trovava sollievo e gioia facendo passeggiate tra i sentieri disegnati da lei stessa nel suo grande giardino;

George Sand amava la natura e i fiori sempre presenti nelle sue opere, li coltivava, li dipingeva e li raccoglieva per il suo erbario che sfogliava nelle giornate malinconiche per ritrovare momenti di pace e quiete;

Karen Blixen amava il suo giardino danese, dopo il ritorno dalla sua Africa, e curava i cespugli di peonie e gli altri fiori che le servivano per le sue stravaganti e colorate composizioni;

Eudora Welty accovacciata sul prato puliva le aiuole e preparava il terreno per le sue rose e le sue camelie annusando l’odore della terra e facendola scivolare tra le dita;

Jane Austen “alla natura e alle sue bellezze si avvicinava in modo tutto suo”, rimanendone incantata e rapita.





8 commenti:

nina ha detto...

chiama anche me questo libro, e dico grazie indirettamente tra papaveri e regali e dediche.
oggi sono come colette, decisamente, sto diventando un ranuncolo scapecciato, come quello ricamato sul mio pigiamino.

ninetta

papavero di campo ha detto...

un ranuncolo
che si fa strada in mezzo
ai papaveri


un ranuncolo
che intende felicità
di esistere


un ranuncolo
disegnato e pensato
diventa vero


un ranuncolo
dopo sfebbrato incerto
ripiglia quota


un ranuncolo
adorna una baccante
come Colette


un ranuncolo
a braccetto se ne va
con papavero


d'haiku una collaNINA pour toi!

NinaNò ha detto...

Ad una sentimentale "Marcovalda" come me (sigh!)un libro così non può proprio sfuggire.
Grazie del....consiglio per l'acquisto!
Dolcissima notte....

P.S. Tornando a casa stasera,i miei passi si sono imbattuti in una foglia di quercia americana...Uhm, chissà da quale cortile segreto è scappata via????

papavero di campo ha detto...

e Paolo Pejrone anche ti segnalo
"in giardino non si è mai soli" preso ieri e non avuto tempo di sfogliare, molto bello!
saluto notturno a te !
con dedica haiku


foglia di quercia
una traccia apolide
ai nostri piedi

nina ha detto...

che bellezza la raccolgo oggi dal tuo giardino!
un abbraccio tanto caro a te..

papavero di campo ha detto...

per nina la collanina!

Effeti ha detto...

Grazie del consiglio, mi sento un pò Eudora Welty , accovacciata sul prato con la terra fra le mani,ma anche Vita "ubriaca di rose"!

Quando avrai fra le mani il libro di Pejrone vai a pagina 104...

papavero di campo ha detto...

ma parla di te! e se non sei tu è proprio come se fossi tu!

"tutte piante del mediterraneo vetuste e profumate già largamente usate nei giardini dagli antichi romani: una buona lezione di vita giardiniera e storia locale e nello stesso tempo un semplice e vigoroso messaggio di bellezza e di equilibrio"

 
Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.