mercoledì 27 luglio 2011

"il Pavone" di Vasto. Sua Maestà il Brodetto












torniamo al Pavone tre anni dopo ma si festeggia una stessa ricorrenza, il mio genetliaco,

anche il ristorante, nella sua bella location, è lo stesso, con qualche variante di disposizione interna dei tavoli, alcuni quadri in più alle pareti, e degli splendidi nuovi piatti -che mi fanno subito pensare alla contagiosa felicità coloristica di Bonnard,

il patron, Nicola -ah lei si chiama come mio padre!- accogliente con vivacità d'occhi e giovialità di modi, mi lascia subito piacevolmente stupita, dicendomi che si ricordava di noi che l'altra volta eravamo seduti a quell'altro tavolo lì, al che cado conquistata,

la sbirciatina al menù mi conferma che qui col pesce si vola alto, degustazioni di crudo, ostriche fasolari sacampi pannocchie ricciola e altre proposte di ricercatezza, insomma certi tipi di pescato che stanno a significare che il pesce qui è freschissimo,

ma stavolta si fa un repetita giacché Pavone l'abbiamo strettamente associato al brodetto,

e non per niente qui lo si appella aulico, Sua Maestà il Brodetto,

difatti al Pavone il brodetto è un'esperienza alta

e come appaga il rito finale di buttare nel brodetto residuo un po' di maccheroncini di Campofilone! non tanti beninteso ché alla fine, dopo aver inzuppato tutto quella buona dotazione di pane abbrustolito, non c'è più fame ma è solo per fedeltà alla gola infine!

le immagini parlano da sé,

la tiella di creta (più sono vecchie meglio è, compatibilmente è ovvio, con la loro intriseca fragilità) e ricordiamo che la precedente volta la tiella che arrivò sul nostro tavolo era tenuta attorno da un fil di ferro, eh già quella però s'è rotta definitivamente,

anche sulla mitica cassata ho voluto ripetermi, è semplicemente strepitosa,

a seguire una goduriosa crema di liquirizia,

e la gentile Giovanna ha voluto omaggiarmi di un assaggio di crema catalana alla loro maniera -c'è qualcosa che ha a che fare col mais ma non ricordo con precisione,

pure l'entrèe è stata un omaggio, la passata di fagioli al basilico e olio locale e mazzancolle nature, è quel tipo di anteprima che ti fa capire che sei caduto nel posto giusto, -antro uterino ho avuto l'audacia di affermare a voce alta,

ma non basta, anche il vino ci è stato elargito d'omaggio, avevo chiesto il Pecorino Jasci, in sua mancanza abbiamo bevuto un pecorino Plenus, molto buono, fragrante (si può dire di un vino?!) odoroso, delicato,

ecco vedete che accoglienza si riceve talvolta dal cuore d'Abruzzo?

usciamo felici, anche del conto -va detto!, e con un picco di entusiasmo che ci fa programmare al più presto la gioia di ri-varcare la pavonesca soglia




1 commento:

Anonimo ha detto...

Bel locale il Pavone, ma non si può dire che i prezzi siano bassi!

 
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