martedì 1 gennaio 2008

Omar Khayyam, Quartine


O cuore, fa' conto d'avere tutte le cose del mondo,
fa' conto che tutto ti sia giardino delizioso di verde,
e tu su quell'erba verde fa' conto d'esser rugiada
gocciata colà nella notte, e al sorger dell'alba svanita.


Con le parole tristi e sagge del grande mistico persiano aprire il nuovo anno.

Che sia nuovo, buono, bello, vitale, prospero e fecondo di mille possibilità.


Poichè nessuno risponde, ahimè, del domani
rallieta dunque, oggi, questo triste cuore.
Vino bevi al chiaro di luna, o Luna, ché la luna
molto ancora brillerà, e noi non troverà sulla Terra.


Il chiaro di luna ha forato di luce la veste della notte:
Bevi vino un istante, ché meglio non troverai più mai.
Sta' lieto e di nulla ti cura, ché molti chiari di luna,
Solitaria di noi, ancora illumineranno la Terra.


Ber vino e starsene lieti: il Rito nostro è questo.
Vagar leggeri e liberi d'empietà e di fede: la fede nostra è questa.
Chiesi alla Sposa del Tempo: qual'è la tua dote?
Rispose: il cuore tuo lieto! La dote nostra è questa.


Bevi vino, ché vita eterna è questa vita mortale,
E questo è tutto quello ch'hai della tua giovinezza;
Ed or che c'è vino, e fiori ci sono, e amici lieti d'ebbrezza.
Sii lieto un istante ora, ché questa, questa è la Vita.


Anche il Magnifico ben tre secoli poscia ha condiviso stessi pensieri e stati d'animo. E tanti altri prima e dopo di Khayyam e di Lorenzo..

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grazie...io: www.leoncinorobusto.blogspot.com

 
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