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Il pezzo di un kg di vitellone bovino adulto che ho usato portava nome “melino” a me sconosciuto e non so proprio che altri sinonimi abbia. Ha carne fibrosa ma non tigliosa, molto saporita, ha fatto un’ottima riuscita. L’ho trattato in tal modo:
ho fatto un specie di masala con un bel pizzico di curry, uno di cannella in polvere, uno di timo essiccato, un mucchietto di pepe rosa che ho frantumato e un bel cucchiaio di gomasio (quel condimento macrobiotico composto unicamente di un trito di semi di sesamo tostato e sale marino integrale), ho avvolto il pezzo di carne in questo trito e l’ho messo a fare il crosticino in un tegame in cui ho mischiato olio e.v.o. , aceto di mele e un goccetto d’acqua e due rametti di menta appena colti dal vaso. Prima ho fatto un po’ evaporare l’acqua e ridurre l’aceto di mele poi ho adagiato la carne. Tirato a cottura per 50 minuti giusti infatti ha mantenuto il cuore rosso tipicamente da rost beaf.
A parte per accompagnamento simpatico ho fatto stufare il cavolo tenero (le parti interne tenere) senza aggiunta alcuna di acqua solo in olio ricoprendo con un foglio di stagnola + il coperchio. Cottura velocissima, alcune foglioline si sono persino abbrustolite con un saporino croccante delizioso che mi ha fatto venire in mente l’idea di provare a mettere le foglie lasciate lunghe, non tagliate, sulla griglia o su una bistecchiera a rosolare come si fa per il radicchio trevigiano.
La carne così cotta insaporita del trito-masala è risultata gradevolissima e graditissima e molto ben accompagnata dallo stufato cavolo nero.
4 commenti:
Otttimo questo piatto! Comunque non sono io che ti h mandato la mail! Quindi sei anche tu abruzzese oppure ho capito male? :)
sì c'è stato un abboccamento telematico di tre abruzzesi incredibile! tu di dove sei io delle parti di Vasto.
A presto ciao!
imparato molto
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
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