giovedì 28 febbraio 2008

Terrarepoli, erbe campestri spontanee


Ho ricevuto in regalo questa verdura chiamata terrarepoli, che è stata colta nella campagna di Carmignano. Ho apprezzato il dono che racchiude in sé molte azioni: l'essere andati apposta in campagna, l'atto della raccolta, il tempo fisico occorso, la capatura e ripulitura dai frammenti non commestibili ed infine il lavarle ed asciugarle.

Mi sono limitata ad arricchirla d'un goccio d'olio buono e a manducarla assieme ad una fetta di prosciutto e di pane fresco.

Ho cercato lumi sul termine terrarepoli senza nulla reperire, a me sembrano del tipo delle cicoriette di campo, però non sono per niente amare.

La caratteristica per me più evidente è che sono croccanti o scrocchiarelle che dir si voglia: una verdura fresca croccante, non ho rilevato un sapore particolare ma il fatto della spontaneità e della naturalità me le ha rese pregevoli e nell'assaporarle ipotizzavo benefici di sali minerali e oligoelementi.
nb: in un commento mi viene suggerito di cercare anche come terracrepoli, l'ho fatto ed è spuntato un simpatico documento, eccolo!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Erbe&Cucina, binomio collaudato di gusto e semplicità. Vai allora con focacce, uova, frittate, zuppe e creme dove le erbe, con generosità, dispensano colori e sapori..
Sb
Mangiaeabbina/blog

orlo ha detto...

Hai provato a chiamarli terracrepoli?

 
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