Mostaccioli, lessico di casa, di memoria, del cuore insomma i nostri mostaccioli!
300gr di mandorle pelate abbrustolite e tritate fini / 200 di zucchero / 5 uova intere / 300 gr di ottimo cioccolato fondente / una confezione di cacao amaro da gr.75 / 2 cucchiai colmi di miele denso integrale = 220 gr circa / 2 tazzine di caffè amaro / un bicchierino colmo di liquore Strega = 6 cucchiai da tavola /un bicchiere scarso di latte in cui sciogliere il cioccolato / una bustina di lievito per dolci (al posto dei 25 gr di ammoniaca della ricetta in origine) / la scorza grattugiata di un limone (facoltativo) / cannella tritata a piacere / 450-500 gr. circa di farina + altra farina per maneggiare i mostaccioli-
Mettere in una grande terrina tutti gli ingredienti (il cioccolato va disciolto nella quantità di latte indicata) ed amalgamarli ben bene, si arriva ad un impasto denso ma comunque umido, qui entra in gioco un po’ di manualità: prendere una grossa cucchiaiata del composto e appoggiarlo sul piano infarinato e con le mani anch’esse infarinate manipolare nella forma che si crede (ho preferito fare dei filoncini lunghi piuttosto che forme piccole) poi aiutandosi con due spatole agguantare il maxi-mostacciolo ed adagiarlo dolcemente sulla carta da forno in una lastra.
In forno caldo, a 180° x 15-20 min. facendo attenzione a non fare indurire troppo (al tocco della superficie il dito deve affondare).
Chiatro di copertura (glassa):
si può ricoprire con cioccolato fondente disciolto a bagnomaria ed integrato di un filino d’olio, oppure come nella tradizione di una volta fare una glassa di copertura così composta: 100 gr di cioccolato (oppure cacao amaro) una tazzina di latte, un cucchiaio d’olio d’oliva, un cucchiaio di zucchero a velo, sul fuoco a sciogliere, poi con un pennello ricoprire le superfici dei dolci (tale copertura però una volta essiccata resta opaca).
Note:
La caratteristica è un ventaglio di sovrapposizioni di sapore e gusto, di morbidezza e profumo, di fragranza e tenerezza. Tutti concorrenti a pieno titolo ad un esito di appagamento alto-altissimo!
Nella tradizione abruzzese i mostaccioli sono dolci della ritualità festaiola e cerimoniale a testimonianza di tutti quegli eventi collettivi “miliari” che scandiscono le tappe della vita della gente.
7 commenti:
Ciao Papavero,ma due cucchiai di miele corrispondono a 220 gr.?
Oppure ho capito male?
Per caso hai la ricetta per fare le Pupe di Pasqua?Quelle a forma di cavalluccio per i maschietti e
le bambole per le femminucce.Io le ho sempre mangiate,ma non le ho mai fatte.Le ricette di mamma ormai sono inaffidabili.
Un abbraccio Frittella
sì sono due cucchiaioni stracolmi pari a 220 gr!
pupe e cavalli! che forza! la ricetta dovrebbe avercela mamma, una volta le faceva, non ti dico la verosomiglianza! i cavalli erano dinosaurizzati!
ciao frittellina!
Anche quelli che faceva mamma erano
cavalli.........e che dire delle pupe, dei mostri orribili,con delle tette cosi'prorompenti che le
attricette siliconate,sembrano passate dalla bottega di S.Giuseppe.
Ciao Papavero
Frittella
P.S MA CHE BUONE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Questa ricetta mi intriga. Sarà che non posso resistere ai dolci aromatizzati con il liquore Strega. Trovo che conferisca loro un aroma particolarissimo e difficile da scordare.
Eugenia prova a farli e mi rammenterai! credi che c'è dietro una sapienza antica, ho guardato nel web ci sono mille varianti, alcune senza cioccoloato molte solo con il cacao, questa nostra è più ricca delle altre ma è veramente speciale e una volta inaugurata è difficile resistere e non ripetere! se potessi te ne invierei!
Ciao, Papavero. Ho fatto gli squisiti mostaccioli come da tua ricetta e ti ringrazio per averla diffusa. Ho scattato anche qualche foto ma la mia cucina, causa controsoffitto in legno scuro, è molto buia e il risultato non è degno di questa leccornia. Ne sono venuti sette, in parte regalati e molto apprezzati.
un caro saluto
eu
hai visto come sono! solo provando si sa! mi fa piacere che li hai graditi e apprezzati!
Posta un commento