Il pesto. Mille versioni
questa l'ho improvvisata là per là, usando quantità ad occhio:
metà mazzetto di asparagi, che ho cotto con pochissima acqua (quasi al vapore;)
un mucchietto di ravanelli (4 o 5);
alcune foglie di basilico (non tantissime);
due belle manciate di pistacchi di Bronte (invece dei pinoli);
una consistente montagnola di parmigiano grattugiato;
(niente aglio);
olio a sufficienza e tre cucchiai d'acqua (per far meglio azionare il mixer;)
una punta di sale;
il tutto nel frullatore.
Con la voglia di riso amidoso, quello dell'infanzia quando non si conoscevano (o non c'erano?!) tutte le varietà oggi disponibili, ho pensato all'Arborio.
IL risultato: un pesto strepitoso (ma che mi piglia non uso che aggettivi auto-meraviglia-aggettivanti! ma proprio non posso, nella cronaca di questo piatto, tacere l'essenziale!)
Un insieme di sapori e di profumi molto molto... evocativi.
Un pesto da ripetere da ripetere da ripetere (s'è capito vero?!)
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