questa tenera orbetella sotto il tavolo
e acquerello- sperdimento all'orizzonte
della vista e del tramonto in laguna no, non c'è stanca,
il servizio è un mezzo fai da te, il menù è sempre quello, il vino alla spina è mosso, i gabbiani svolazzano molto vicini ed uno passeggia pure vicinissimo,
la gente al solito ha un'arietta soddisfatta sotto i baffi e le tipologie del turista prevalentemente romano-in-gita ti indurrebbe a due tre tic sociologici, ma no! non è carino sparlare dei presenti tra i quali anche noi con l'occhietto pregustativo siamo lì col numerino a sbirciare nel menù quando ormai la coazione della scelta sancisce che sia
anguilla sfumata, gnocchi al cefalo affumicato, penne con la bottarga (ma questa volta la variante ce l'ha data la cucina, dandoci un sugo di pomodoro non richiesto ma subìto!) e spigola e orata alla piastra.
Un gelatuzzo dopo, pescato al frigobar, col-tartufo-nero-non-si-sbaglia-mai, peccato che col fragile cucchiaino di plastica manovrare sul sottostante centrino di carta stropicciato e accortocciato un che d'irritazione te la dia :
2 commenti:
L'orbetta e' Sheila ! .. sta ancora al suo posto ... e' che mangiare pesce tutti i giorni mantiene in salute :)
deve avere tanti nomi la bella micia!
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