Qualche giorno fa la sincronicità della ricetta postata da La Belle Auberge,
io pensavo a trovare il tempo di una pasta con la bottarga di muggine (cefalo) d’Orbetello e a bella posta c’è una magnifica proposta di spaghetti consacrata dal buon Gualtiero!
È giocoforza che prenda ispirazione.
Eugenia per chi non lo sapesse è una sapiente facitrice di cose culinarie, lei con dovizia e nonchalance agisce!
La mia versione, com’è giusto che sia apporta minime varianti –è la legge del divenire che lo impone! perché ogni mano a modo suo vola!
- non sfreddo la pasta perché da sé provvede a farlo (e perché anche qui c’è chi non impazza per le robe fredde)
- la bottarga che ho acquistata è sì sotto vuoto ma appena l’aria torna, vedi che è granulosa polvere d’ocra, per questo non si tratta di lamellarla, basta smuoverla e a mo’ di tinta colorata potresti usarla su altro banco di lavoro
- origano fresco che ancora regge ché l’erba cipollina è dipartita!
La mia preparazione:
spaghetti gragnanesi n° 9 di Antonio Garofalo (il numero sul retro pacco recita formula predittiva ma tempo non ho avuto di erudirmi)
pomodori insalatari duri che al ricordo di un mirabile piatto mi hanno portato (astice alla catalana dal mitico Rafel di Alghero, quella volta bastò prenderli dall’orto: sprigionavano l’essenza che il pomodoro deve avere se no che pomo d’oro è?)
pomodorucci dolci ma così dolci che subito m’hanno evocato un dire dialettale del mio Abruzzo: al mercato non era infrequente esser sedotti con prendili! Sò nù’ zuccro!)
due rametti lunghi di origano fresco che volge al desìo, potati delle loro ebbre foglioline
l’olio buono dei cultivar di Reggello
pepe nero che intendevo in abbondanza e che non voleva gravitare!( poi per stanchezza ho desistito)
Officiante: lo straordinario Chardonnay Semillon di Casa Silva che dal lungo Chile se n’è atterrato qui a rincuorare italica schiatta. Rincuorare! E strabiliare!
L’esito:
sfilza in progressione di uhm uhm U H M U H M U H M
insomma gridolini!!
2 commenti:
come dire: maremma che cenetta!
'notte, cat
potenzia del terroir caro cat!
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