giovedì 11 settembre 2008

IL Granaio, un eccellente ristorante in Rapolano Terme

















Via dei Monaci, s.n.c.
Rapolano Terme -Si-



Ancora il caso ha voluto favorirci con il riservarci gli ultimi due posti ad una cena con prenotazione ad una serata conclusiva della locale manifestazione “settembre rapolanese”, una disdetta all’ultima ora ed io che avevo adocchiato l’azzurra locandina dedicata al grigio senese, ho potuto gongolare della mia assertiva convinzione di cenare al Granaio.

Grigio senese? Non l’omaggio ad una delle amabili pennellate di madre natura delle crete, no! Dicesi grigio l’ibrido ossia il mezzo selvatico frutto dell’incrocio genetico tra il nero di cinta e il bianco-rosa maiale, animale allo stato semibrado cui viene ammannita una nutrizione secondo un severo disciplinare controllato dal Consorzio della cinta senese. Ho avuto tali ragguagli dallo stesso presidente del Consorzio che mi ha suggerito di controllare scrupolosamente il bollino di certificazione altrimenti non è cinta.

Cinta già perché? Perché questi neri selvaticoni hanno un collare, una cintura appunto, una cinta! Ed io che m’ero fatta la fantasia che cinta stesse in qualche modo per recinto!

I titolari del ristorante, Gianfranco e Roberto, con i quali è stato molto easy un approccio ed un relazionarci con immediata amichevolezza, ci hanno dunque accolti, tra i loro ospiti, con gentilezza ed attenzione.

All’esterno, il tavolo degli antipasti, ma prima di degustare, una burocratica proiezione sul grigio muro d’un bel palazzo settecentesco, ad illustrare i progressi e le acquisite managerialità dei rapolanesi alle prese con le loro risorse naturali, quindi panoramica sulle terme e citazione-valorizzazione dei prodotti agrari del territorio, che sono olio, vino e frumento.

In aggiunta ad un fascinoso travertino che arriva già segnato dal tempo, con incrinature, scanalature e corrosioni che gli dà un’aria così chic che ne prospetterei usi ancora più intraprendenti rispetto a pavimentazioni scale e rifiniture, che so? vassoi d’ogni forma e capienza, oggettistica d’arredo e di uso, base per lampade, mensole per scaffali o librerie addirittura (beninteso per magioni trecentesche a tenuta da disastrosi crolli!)

Torniamo al seminato e piombiamoci sul tavolo degli antipasti dove in bella esposizione se ne stanno gli affettati di grigio e di cinta, i crostoncini caldi con salsiccia di cinta senese e stracchino, torte salate con rigatino (pancetta) di grigio e in glorioso abbinamento i vini del consorzio di tutela delle Grance senesi, alla cui mescita provvedevano due solerti sommellier di una certa Federazione. Il tutto, molto credibile quale vera delizia.


I vini in prima battuta al buffet degli antipasti sono stati:

Ginepro degli Eredi Mascello, 2006

Vermentino di Monte Oliveto, 2007

Aprilante Podere Alberese i.g.t. toscano, 2006

Primi piatti:

risotto con straccetti di grigio al sapore di rosmarino e salvia;

tagliatellina fatta a mano con ragù di cinta senese in bianco.

Accompagnati da Rosso delle Grance senese, 2007

Secondi Piatti:

spiedino di grigio con salsiccia, fegatello e lombo, con insalatina di campo;

prosciutto di cinta senese in crosta di pepe nero con fagioli all’uccelletta.

Accompagnati da Rosso i.g.t. Monte Oliveto, 2007

Dolci:

focaccia rapolanese alla crema abbinata a Vinsanto Castello di Modanella

Lodi sperticate a tutte le pietanze, rallegrandomi di aver preso parte all’allegra libagione!

In particolare lodi ad uno splendido risotto insaporito all’arrosto di grigio,
e ad uno strepitoso fegatello drogato al finocchio e al lombo di grigio allo spiedino: sapori indimenticabili, da sballo!

5 commenti:

artemisia comina ha detto...

debbo cercarti i dipinti senesi con cinta con la cinta, che si vede in bell'evidenza e che fa la sua porca figura.

papavero di campo ha detto...

mai detto fu più azzeccato: porca figura!


indagare i senesi (Duccio di Buoninsegna, Simone Martini, Pinturicchio, Jacopo della Quercia)
tu sei maestra in questo,
gli sfondi sono quelli, lunari e domestici

Stefano Caffarri ha detto...

sì però tutto questo rosso 2007... mica è tanto acconcio il rosso in fasce con il nobile suino!

papavero di campo ha detto...

ti posso dire che lo sposalizio se poteva fà... come fra una joan collins nella parte del nobile incrollabile suino e un giovane portoricano nella parte del cabernet sauvignon :))

ps: a me è piaciuto, certo a mescere ornellaia o brunello di montalcino non sarebbero bastati 40eurini a cranio,
e poi se hanno ammanito il 2007 non era lecito controbattere trattandosi di cena a tema

ps 2: caf, avevo fantasticato di segnalartelo questo Granaio!

Anonimo ha detto...

imparato molto

 
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