lunedì 22 settembre 2008

Recipere. Ad libitum. Ad infinitum





























Mi frullava per la testa il recipere,
l'ontologia e l'utilità indifferibile del contenere e dell'accogliere
e in mille rivoli si dipanavano i miei pensieri..
adesso sono arresa
cosa dire di una funzione e una nozione che puoi snocciolare all'infinito
declinando a volontà?
Fonte di ogni analogia e di ogni similarità.
In quale ambito non esiste o non sussiste?
Miliardi di metafore e di prove incontrovertibili


e penso a Bion


e a Perec infaticabile enumeratore delle cose


e penso a me a quanto affascinata e presa dalla ridondanza


questo nuovo tag mi assedierà lo so per certo

2 commenti:

Paolo Ferrario ha detto...

pure io mi sento disponibile a récipere, come quelle coppe, tazze e bicchieri.
buon segno di volontà di apprendere anche se in pre-vecchiaia

papavero di campo ha detto...

caro amalteo,
sempre ci conviene la disponibilità ad apprendere, dall'esperienza come dice Bion,
a contenere ed accogliere nella reciprocità e nel gioco scambievole che sempre c'è tra contenitore e contenuto in qualunque modalità essi si diano

 
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