domenica 14 dicembre 2008

Sciame di nubi. Copricapo di schiuma sulla vallata. Haiku


sciame di nubi
copricapo di schiuma
sulla vallata


(haiku del 7 dicembre 2008)













il giorno dopo , l'otto dicembre,
la nebbia è un po' meno fitta







aki no kaze
oya naki ware wo
fukisaburi


il vento autunnale
mi accarezza
orfano come sono


haiku di Issa
tratto da "Haiku scelti"
Edizioni La vita felice, 2001


Nota:

Issa in giapponese significa tazza di tè, è il nome assunto da Kobayashi Yotaro, nel diventare monaco buddista.
Issa insieme a Basho e a Buson è nella letteratura giapponese uno dei tre grandi poeti di haiku.

14 commenti:

Luca and Sabrina ha detto...

Foto molto suggestive, ci siamo incantati a guardarle.
Buona Domenica
Sabrina&Luca

Paolo Ferrario ha detto...

bisognerà fare un catalogo delle immagini della natura e della casa che vanno a comporre il mosaico della tua personalità
e ne uscirà una rappresentazione del tuo mondo dell'immaginario
queste nuvole che lambiscono la terra, trasformando parzialmente la loro vocazione, sono una bella variante del rapporto fra il cielo e la terra

Romy ha detto...

Mi sono persa in quel mare di nubi...bellissime foto, come del resto lo sono sempre le tue.Buona domenica, carissima! :-)

Caty ha detto...

straordinarie foto , quasi fiabesche . ed altrettanto profondissimo e bellissimo haiku

a.o. ha detto...

spettacolo meraviglioso, al poeta il privilegio di esserne spettatore.
io ci vedo il mare, di certo perché ce lo voglio vedere.

Effeti ha detto...

Bellissima sequenza,la nebbia copre i dettagli,un pò come guardare con altri occhi.

papavero di campo ha detto...

banchi di nebbia come sciame di nuvole,
un mare di spuma galleggiante
e sotto, le case il territorio abitato
sopra, le strade di montagna, le foreste di alberi e i nostri occhi di viandanti che stanno in alto,
mi veniva di pensare anche alle iconografie giapponesi di maniera, la nebbia perfetta per l'incertezza, per dubitare per sperdersi per spaventarsi di essere disorientati
ma sopra c'è il sole la nitidezza una visione limpida e chiara

mi piace quel che dice amalteo,
"le nuvole una bella variante del rapporto fra cielo e terra"
una mediazione!

Paolo Ferrario ha detto...

la mediazione: quale arte del ben vivere le relazioni!
ce lo insegnano quelle nuvole che restano nuvole, anche se baciano la terra

papavero di campo ha detto...

il potere delle immagini!
grazie dell'immagine che hai fornito!
la nuvola che bacia la terra!

Anonimo ha detto...

ci accompagni all'incanto oggi, cara papavero di campo.
grazie.
aura

papavero di campo ha detto...

il maggiore incantamento viene da madre natura noi ci mettiamo gli occhi e il pensiero

marina ha detto...

l'immagine di te mi ritorna più ricca ogni volta che passo da queste pagine.
bellissimo il tuo haiku: sei sempre in dialogo con la natura, con le parole e con gli occhi.
oggi ho particolarmente bisogno di questo nutrimento e te ne ringrazio
marina, che affronta una giornata difficile

papavero di campo ha detto...

marina spero che la tua giornata sia meno gravosa di quanto ti aspetti..c'è la nebbia ma al di sopra c'è limpido

Paolo Ferrario ha detto...

cercavo dove appoggiare questa nuvola (sono amalteo)



Il bacio di Dio
Silvia Montefoschi
In Il bacio di dio, Goldenpress, 2000

Tu e io
Io e tu

Era buio
Un buio nero
ricordi?

Tu e io
io e tu
non sapendo però
nè tu di me
nè io di te
vagavamo
uniche due particelle
in uno spazio infinito
senza alcun punto
di riferimento
che ci desse
un orientamento

Eppure qualcosa
ci sospingeva
in un'unica direzione
Qualcosa che
si dava in noi
come una sensazione
sensazione che
tu e io
io e tu
chiamammo emozione

E lungo quella direzione
noi ci muovevamo
l'un verso l'altro
senza sapere
l'uno dell'altro
guidati soltanto
dalla nostra emozione

Lontano lontano
ciascuno di noi
vide un chiarore
chiarore che
tu e io
io e tu
chiamammo albore
l'albore
della prima aurora

E in quell'albore aurorale
ciascuno di noi vide
sorger dal nulla
un punto di luce
ma di una luce
così bella che
tu e io
io e tu
chiamammo stella

E la stella
veniva incontro
a ciascuno di noi
mentre noi
ci venivamo incontro

Quando fummo
a breve distanza
l'un dall'altro
ci fermammo
reciprocamente abbagliati
dal nostro splendore
splendore in cui
tu sapesti di me
e io seppi di te
e che
tu e io
io e tu
chiamammo amore

E l'amore
che noi stessi eravamo
baciò se stesso
nel nostro baciarci
e nell'istante
in cui ci baciammo
la luce divampò
illuminando lo spazio
lo spazio che
attorno a noi si curvò
formando ciò che
tu e io
io e tu
chiamammo universo
l'universo
al centro del quale
noi ci venimmo a trovare

Poi qualcosa
che noi sentimmo
provenir da noi stessi
ma che a noi si impose
come altro da noi
ci separò

Ci separò
e rimase tra noi
come l'impronta
del nostro bacio
un bacio che
tu e io
io e tu
chiamammo vita

E dalla vita
noi stupiti vedemmo
sgorgare a miriadi
coppie di particelle
che velocemente
andarono a popolare
il vuoto dell'universo
che si riempì
di fulgide stelle

Poi
io da qui
non ricordo più
dimmi
ricordi tu?


io ricordo che
da lì
venni poi a trovarmi
non so come e perchè
ai margini dell'universo

Ero solo solo
anche se
sentivo te in me
e ti vedevo inoltre
al centro
di quello spazio chiuso
che di nuovo
s'era fatto buio

Io ti chiamai
l'anima del mondo
che era poi
l'anima mia
che mi teneva in vita

E' ciò che io ricordo
e tu
che cosa ricordi tu?

Io ricordo
d'essermi trovata lì
dove tu dici
al centro
di uno spazio nebuloso
come una presenza
che si rivolgeva
ad un'altra presenza
lontana
e vicina a un tempo
e che io
chiamai dio
come colui
dal quale solamente
derivava
il mio sentirmi presente

Se però
la mia presenza
e la tua presenza
avessero una forma
non ricordo più
cosa ricordi tu?

Io ricordo che
ogni volta
che giungeva il momento
di un nostro
nuovo appuntamento
noi ci incontravamo
in una veste
sempre più ricca
sempre più armonica
sempre più bella
e che
dal bacio
che noi ci davamo
nascevano forme
sempre più ricche
sempre più armoniche
sempre più belle
proprio così
come noi eravamo
nel momento
in cu ci baciavamo

Forme alle quali
tu e io
io e tu
davamo
di volta in volta
il nome dei viventi
che
nell'universo
si facevano presenti

Ma il ricordo
che ancora mi tocca
fortemente il cuore
è quello
del grande giorno
in cui
l'universo prese luce
dalla luce
di una stella
che brillava
al centro
dell'universo stesso
dove eri tu
come se proprio tu
avessi ritrovato
il tuo primo splendore
che ora dissolveva
la tenebra che t'avvolgeva

E io compresi allora
che era giunto
il momento in cui
tu e io
io e tu
dovevamo
tornare a congiungerci
ma
con il bacio
della nuova aurora

E
con quel bacio è avvenuto
che il mondo
s'è rovesciato

E io
mi son trovato
al centro dell'universo
insieme a te

E tu
ti sei trovata
alla periferia dell'universo
insieme a me

E questo evento
ha fatto sì
che io
sono diventato un uomo
avente però in sè
l'enormità dell'immenso
che va ben oltre il limite
dell'intero universo
e che tu
sei diventata una donna
che umilmente
custodiva in sè
la luce
di quella prima stella
che
illuminava la mia vita

Cosa ancora ricordi
tu
anima mia?

Io ricordo
dio mio
che
quando noi ci baciammo
nelle vesti imane
il nostro bacio
partorì
una nuova progenie che
tu e io
io e tu
chiamammo divina

Progenie nella quale
l'amore diviene
una sola persona
quando
ognuno dei due amanti
ama se stesso
amando l'altro soltanto

E noi
continuiamo a baciarci
così che
dai nostri baci
nascono ancora
nuove coppie di amanti
che imparano a baciarsi
proprio come
noi ci baciamo
nell'amore immenso
che va oltre i limiti
dell'intero universo
là dove
tu e io
io e tu
finalmente ci siamo
uniti nel bacio
che non finisce mai più

 
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