venerdì 30 maggio 2008

Due Champagne, un Franciacorta e un Grave Superiore. Serata degustativa all’Enotria


In visibilio mi ha mandato lo champagne demisec di Olivier e Gerard Belin, che ti induce un entusiasmo genuinamente rafforzabile con similia in genovese, e solo in seconda battuta mitigabile con un accipicchia o un corpo di mille balene!

Grande idea è stata di rovesciare la collocazione e servire detto nettare nell’entreé di sauvage blanc rare salmon.
Ensemble c’est una goduria papillare.





Il Franciacorta Andrea Rici & C, dosaggio zero (marchio registrato) soggettivamente m’è risultato meno amabile, difatti la sua nota asprigna l’ho disdegnata. Ma ho tanto degnato il grano tenero acconciato a risotto, con i porcini, un’esecuzione strepitosa da brava doppio brava alla chef.



Il Rosè Cuvée Royal di Joseph Perrier (conoscevo Laurent ma il cognome è alquanto diffuso,) è charmant, très gentil, un degno damerino per l’anatra stufata, ammelata e impolentata! Un piatto accurato-succulento!



Il Graves Superieures, Chateau la Fleur des Pins: prima m’inchino alla musicalità!
Si scatenano pensieri, nel mentre echeggia un suono respighiano s’impone un imput alla solennità: grave e superiore, buoni termini tutt’e due, convincenti!
E il savourer? Secondaire mais oui agréable! con la mousse alla nocciola in culla di brigidino.



è stata una prova di gusto letteralmente all’insegna del “buonbere” e del “buoncibo”

Un’appropriata descrizione, nella sostanza, comunque era già stata resa da Maurizio, il patron dell’Enotria, (leggila qui).

martedì 27 maggio 2008

Vini del Valais (Svizzera, valle del Rodano) e vini di Borgogna. Serata di degustazione all'Enotria



Ecco il menù provato alla prova di gusto:

PETITE ARVINE DE CHAMOSSON VALAIS A.O.C., 2005

Con Aspic di pomodoro datterino con bocconcini di mozzarella di bufala e strepitosa acciuga di Monterosso(un'entrée gustosa e raffinata!)




SAINT BRIS DOMAINE SAINT PRIX, 2006

Con Spaghetto di Benedetto Cavalieri al gambero rosso ( e benedetto sia il pugliese Benedetto che del grano del Tavoliere fece tesoro) (se non fosse chiaro gli spaghetti di grano duro erano magnifici!) :





HUMAGNE ROUGE DE CHAMOSSON VALAIS A.O.C., 2005

Con braciola di spada siciliana (canonicamente trattata ai pomodorini e capperi) :




TSCHIDA MUSKAT OTTONEL
Con dessert “biancomangiare” :




Vini del Valais (Svizzera, valle del Rodano) e vini di Borgogna


La serata dedicata ai vini svizzeri della valle del Rodano -“l’0ro del Rodano” cette fois !- e ai vini francesi di Borgogna si è svolta senza picchi di emozione o flash eclatanti.

Sono vini buoni ci mancherebbe però in assenza di quei quid che ti fanno gridare al miracolo.

Per quel che mi riguarda c’è un altro però: sono stati l’occasione proficua di conoscere la vicenda storica-operativa sotto l’impronta umana, legata a quelle produzioni e sto parlando dei vini del Valais.

La vite è una pianta cristiana. Sì certo prima era stata pagana, ma si è convertita pur’essa.
È il contorcimento, la sfida ad esistere, la pazienza e la tenacia a farne caratteristiche da martirio e poi la simbologia del sangue, il calice della Messa, e il Santo Graal.

A vedere le coltivazioni terrazzate nella valle del Rodano è giocoforza che penso alla cristianità, alle sue nozioni di doveroso esercizio, alla lungaggine sofferta e paziente.

Però –e sono al terzo però- dalle laboriose applicazioni di vite&uomo avvinti nel connubio cristiano corretto al calvinismo, ecco che sgorga il pagano, il dionisiaco.

Un nettare rosso (o blanc) che ti dà piacere e ti dà lo sballo. Bella cosa!
Un esito felice a generare istanti di felicità degustativa e di piacevoli sensorialità.

Enotria
ristorante & enoteca
via delle Porte Nuove
Firenze
 
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