Trippa fusion:
fusion di due canoni, quello fiorentino/toscano che vuole carota sedano e cipolla
e quello de roma che esige la mentuccia, quanto al pomodoro ambedue ne fanno uso.
La mia versione si avvale quindi degli ortaggi canonici, della menta in considerevole presenza, in più scatta l’apporto papaveresco del “a tutti gli dei dedico un verso”. Tradotto in cucina vuol dire che aggiungo anche il porro, il peperone rosso quello dalle falde carnose, foglioline fresche e nuove di basilico, un peperoncino fresco piccante e una aleatoria dose di ras-el-hanout, circa il pomodoro non mi va l’annegamento e mi limito a qualche frammento di pomodoro fresco spellato.
La trippa nella quantità voluta.
È mio immancabile uso, sbollentarla preliminarmente in acqua acidulata d’aceto bianco per almeno cinque minuti.
L’esito:
siccome credo nel concetto di fusion , per me, sinergia e integrazione gestiti consapevolmente, sono vincenti!
4 commenti:
davvero invitante ;)
mirtillina ciao!
Buonaaaaaa! Sono reduce or ora dalla visione spettacolare del tuo rotolo di trippa....Buono il sushi, ma anche la trippa....Baci :-D
romy siamo delle buongustaie!
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