venerdì 30 ottobre 2009

Firenze. Il giardino dell'Orticoltura. Il Tepidarium, una serra liberty di ferro e vetro





























nella metà dell'ottocento venne commissionata,
dall'Accademia dei Georgofili, una società d'Orticoltura cui seguì la realizzazione di un giardino sperimentale, sulla scia della suggestione della pratica del giardinaggio e fu nel 1880 che venne fatto costruire un Tepidarium, una serra coperta vetrata la cui struttura di ferro e ghisa fu affidata alle gloriose officine Michelucci ed alla fonderia Lorenzetti ambedue di Pistoia.

L'interno, era riscaldato da stufe, abbellito da due vasche con nicchie decorate da rocce spugnose, di gusto architettonico manierista.

Oggi la serra è lasciata andare alla malora, è chiusa e recintata dalla solita brutta rete metallica, molte vetrature sono rotte e lesionate da vandali. La poca o del tutto assente lungimiranza culturale continua a fare vittime in questa città lasciata all'abbandono e al decadimento o alla sparizione delle cose belle.

Il fascino d'autrefois è presente, la fantasia viene calamitata al fin de siecle.

Il giardino ospita le mamme coi bambini in carrozzina, i nonni coi nipotini che giocano, c'è una loggetta rinascimentale, qualche panchina vuota, una citazione di lampione vecchio stile ed è poco, molto poco affollato, sarà per questo che vi si respira un'aria tenera e malinconica al contempo.

Ci starebbe bene un venditore di brigidini di Lamporecchio, le famose cialde alla delizia di anice, ma sotto sembianze di benefattore dell'umanità perché qui punto affari!

La musica di sottofondo che immaginerei per tale giardino è senza dubbio una danza ungherese di Brahms oppure una romanza di Francesco Paolo Tosti, ma in tal caso i bambini farebbero forfait!

Le foto le ho scattate alle sei di sera con una luce che sta precipitando al crepuscolo e che rende l'effetto della trasparenze del vetro molto di struggimento o almeno è così che la mia visione percepita alimenta un'evocazione.

giovedì 29 ottobre 2009

Coda di rospo farcita con frutta secca, capperi e pomodoro fresco


la farcitura:


la preparazione:












una coda di rospo o pescatrice che dir si voglia,

del timo citrino fresco, quello che sprigiona aroma di limone,

una farcia così composta: tipi diversi d'uvetta, capperi sott'aceto ben bene risciacquati, una brunoise di pomodoro fresco da insalata del tutto privato d'ogni parte acquosa,

un filo d'olio buono,

carta forno, due lacci di silicone, una rete elastica come quella per l'arrosto,

un coltellino affilato per incidere in profondità le sodissime carni della coda di rospo,

la sequenza esecutiva è documentata dalle foto,

in forno gìà caldo per un tempo non inferiore di certo ad una buona mezz'ora e più,

l'esito è una pietanza dietetica, profumata, per palato raffinato.

Nulla vieta di irrorarla con olio crudo a volontà!


Riso Carnaroli alle uvette e al sentore di nocino



a partire dal soffritto:







Riso Carnaroli;

olio buono,

un battuto composto da una metà di una cipolla media di Tropea, uvette di tre tipi tra cui anche la nera piccolina acidula uvetta di Corinto, foglioline di nepitella fresca,

una brunoise di pomodoro fresco del tipo da insalata, non maturo da sugo,

un bicchierino di nocino, questo è fatto da me! eh sì!

acqua calda salata per tirare a cottura,

i tempi, 18 minuti tutti ma anche due minuti in più a prosciugare, non scuoce, sicuri!

Esecuzione:

tritare grossolanamente le uvette, la cipolla, fare la dadolata di pomodoro,

soffiggere il battuto in olio evo,

calare il riso, farlo imbibire, innaffiare col nocino, e assistere intensamente agli attimi veloci in cui il riso s'intride, solo a questo punto versare tutta l'acqua che si ritiene giusta, calda e salata,

abbassare di fiamma e far cuocere, eventualmente un altro goccio d'acqua sempre fumante,

tutto qui! ma il risultato è notevole!


eccolo:




Gioielli di stagione. Haiku "Autunno estivo"








(foto di Reaper, venti d'ottobre)



Accolgo la sollecitazione di un haiku da parte di Marina grande sperimentatrice di Inezie Essenziali, e mi sintonizzo sul sapore di questo:



autunno estivo
danza di voci come
un ricamare


(haiku del 11 ottobre 2001)



 
Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.