foto rubate forzando il divieto:
beccata nell'infrazione della regola:
perseveranza d'infrazione:
Marc Chagall ovvero l'emozione di credere alla vita;
ovvero la libertà in arte di esistere nell’impegno ostinato e fedele a vagabondare nella fantasia;
Chagall ovvero la felicità emotiva profumata d’infanzia e col sapore adulto d’una gioia vitale irraggiata di colore per dare posto alla giostra della vita che si fa volo, danza, fiori, case, tetto, candelabri di fiammelle d’ogni colore, capra, uccelli, sposa, coppia, duale, materno della maternità e di tutta la vita concepita espansa, sorriso, mitologia, religiosità rituale della trama religiosa, violino, tromba, flauto di canna, contrabbasso, mani, cavallo, luna, sole, pesci, angelo, frutta, clown, barca, seni, ventre, doppio, capovolto, sogno compagno stretto appiccicato della veglia, abbraccio, sonno, concepimento, fluire fluente, abbandono arreso, cappello, vaso, occhi, ali, braccia, alberi fioriti, terra allocante di radici, volpe, cicogna, piccioni, ogni stigmata mitica inconscia di Madre Grecia, barca, persiane, vele, tramonto, pecore, templi, sinagoga, mare, fiume, sogno terreno, sogno celeste, sogno infero ed empireo;
Chagall ovvero la Cifra della Vita celebrata in ogni minima e in ogni maxima, in ogni flusso di calore di luce d’amore;
Chagall ovvero l’antidoto luminoso e numinoso al buio pesto della depressione ed al suo succedaneo veleno inteso quale narcisismo di morte;
bensì risposta di fiducia e atto di celebrazione quale canto e danza e colore e fiotto caldo in tutte le estrinsecabili espressioni e possibili occasioni del narcisismo di vita!
Di Chagall, in ambito mostra, su pannelli divulgativi il critico Lionello Venturi ha detto (1945):
“non le forme spaziali, non le forme plastiche, ma qualcosa di più fluido, più duttile più variato,
forme sonore, forme ardenti,
di certo un ribelle con scoppi di audacia ma anche una dolce creatura piena di umiltà e paura” (Lionello Venturi)
10 commenti:
accidenti che bella deve essre stata questa mostra!
Pisa è lontana dal luogo in cui vivo. Pazienza, sarà per un'altra volta.
Andrò, invece alla mostra di Edward Hopper, a Milano
Belli anche le tue "esclamazioni" su Chagall
Io ricordo le sue vetrate a Zurigo, in uno dei nostri rarissimi viaggi
ciao e buoni giorni
Non ho mai visto Chagall in esposizione, quanto mi piacerebbe, cara Pap.
solo perchè è blu e sta sotto al mare, sarebbe da visitare. tutto il resto , cari Marc e Papavero, lo sapete.
caro paolo hopper è stata un'altra suggestione molto presente, per tanti anni avuto sotto gli occhi certe immagini fondamentalmente rarefatte metafisiche estetiche divenute intimamente familiari!
aiuolina pisa purtroppo un po' lontana per te ma chissà?
nina il blu attrae attira aspetta!
non so resistere al blù, penso che andrò a vedere questa mostra, Pisa non è così lontana per me!
Papavero, mi hai investito d'emozioni, Chagall lo amo follemente perchè le sue tele sono il trionfo dei colori, della vita, della fantasia. Lo amo perchè le sue tele sono frementi di movimento, sono inquiete e le sento vicine al mio essere.A volte i divieti vanno aggirati, ci hai regalato scorci di prezioso!
Un abbraccio da Sabrina
effetti questa mostra ce l'abbiamo in casa!
sabrina cara!il volo e la fantasia per noi come il pane e l'acqua, inevitabili indispensabili ineffabili ineludibili inebrianti!
ma anche la terra c'è in chagall, la casa l'albero la donna la madre insomma le radici, la concretezza,
un abbaccione!
Bellisimas fotografias, me encanta este blog, es artistico, culinario, sensible, adelante con el trabajo.
Veronica
www.veromente.com
Veronica da Quito!
bienvenida aquì siempre!
muchas gracias!
e non so altro in spagnolo!
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