domenica 14 febbraio 2010
Venezia. Campo de Mori. I Mori. Rioba. La casa del Tintoretto. Vedute dallo studio dell'artista Pietro Russo. Visioni papaveresche
nella mia visione personalizzata di Venezia poteva mai mancare l'omaggio al suggestivo Campo dei Mori, ai duecenteschi mercanti d'oriente murati, i tre fratelli Mastelli quelli del meraviglioso cammello a bassorilievo sgambettante sulla facciata del loro magnifico palazzo ed il mio personale omaggio al sior Antonio con quel suo nasone metallico alla Ranxerox ?
eh no che non potevo! così è stato giocoforza abbondare con le inquadrature giacché ognuna riscuoteva il mio consenso,
di lì a tre passi, in Fondamenta dei Mori la casa di Tintoretto, che m'è diventato amico e familiare grazie all'avvincente romanzone della Melania Mazzucco, finito di leggere la sera prima della partenza per Venezia, lettura che ha impregnato il mio immaginario e che mi ha fatto emozionare in una maniera nuova riguardo alla traccia grandiosa di Jacopo Robusti ormai familiarmente Jacomo,
la sosta allora nei luoghi veri della storia vera ha avuto per me una valenza tutta speciale e quel mio bel rossopapavero di cangiante forma, insieme a me, s'è emozionato e volteggiava tutto e non trovava pace se non ficcandosi in ogni inquadratura,
vi posso dire infatti che è stata una bella session, la poetica papaverante in omaggio alla grandezza sovrastante del passato d'arte e della strabilante e persino esoterica epifania di spiritualità,
io l'ho vissuto così con un misto in cuore d'entusiasmo e di scia devozionale, contenta e grata d'essere lì con un papavero danzante in mano in un luogo di così straordinaria realtà,
piccolo narcisismo di vita, di quelli buoni, vivificanti!
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2 commenti:
quei mori e quel cammello. il cammello lo vedo dalle finestre di casa ;)
il non plus ultra!
sai che quei signori alla visita del papavero si sono commossi e rivitalizzati! ora tocca a te con le artemisie:-) gradiscono gli omaggi floreali me l'hanno sussurrato!
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