sabato 20 marzo 2010

Invito a cena in campagna toscana tra zucca mantovana, capra bionda dell'Adamello, e tre gatti - tre di cinque : Guido, Olivia e Giacomo



















































parliamo subito di loro, dei signori mici, eccoli i magnifici tre su cinque, -gli altri due hanno pensato bene di squagliarsela sdegnati di troppi intrusi fra le zampe e per giunta sul loro territorio!























un pomeriggio a far visita a due amici in una bella casa nella campagna di Reggello,

il caffè con dei biscotti sopraffini farciti con preziose marmellate casalinghe,

la camminata fuori all'aria fresca della primavera mentre permangono zolle di neve di fianco nei sentieri dei campi,

l'invito si protrae per la cena, che buona idea!

la cena si rivelerà eccellente, con prodotti speciali, scelti e selezionati, del resto P. è stato importatore di vini ed ha avuto pure un ristorante, raccontando quei tempi infatti viene a galla qual'è stato il suo stile, quello della ricerca e della scelta di alimenti di prima e fine qualità,

avremo così da deliziarci con crostini alla toscana, la cui base viene allestita dalle casalinghe mani di una signora in loco che prepara il tipico intingolo secondo la tradizione d'una volta, con la milza assieme ai fegatini, ed è buonissima e delicata,

è la volta dei tortelli di zucca mantovana, con la vera zucca di Mantova e la mostrarda dolce mantovana anch'essa (e giammai quella piccante cremonese! a menzionarla faccio arricciare di disappunto il naso di M. mantovano appunto!),

pasta fatta in casa tirata con la macchinetta, nel mentre che le chiacchiere procedono, a formare gli astucci per contenere un noccioletto di quel profumato ripieno fatto di zucca con gli amaretti, la moscarda, il senso di limone e via dicendo,

poi una focaccia strepitosa che mi ha visto fare goloso bis, per via che ci ritrovo quell'identico sapore, unico e familiare della pizza della mia terra d'origine, questa P. l'ha fatta all'uso pugliese della zona di Bari ma quanto a gusti autoctoni siamo pressappoco uguali, la distanza geografica che c'è dalle zone dell'Abruzzo costiero è di tre-quattrocento km. che non son pochi eppure per cultura gastronomica e per maniacale perseguimento di mise in scene di rassegna tipicizzata di sapori, assai ci assomigliamo!,

c'è un formaggio d'eccezione! provienente dal bresciano e in giornata trasportato e destinato ad hoc per questa cena!

a parte i formaggi toscani, i pecorini di fossa ed altri che mi sono permessa di snobbare essendomi già noti, la mia attenzione è stata in via totalitaria catturata da una novità assoluta per l'esperienza del mio palato: un formidabile anzi di più un grandioso formaggio di capra (principalmente capra anche se misto a qualcos'altro, che non ricordo se essere mucca o pecora) il formaggio di capra bionda dell'Adamello!

il formaggio più buono che abbia mai assaggiato! una crema pannosa estasiante! un esploit di sapore racchiuso e reso nella delicatezza che mi ha lasciato tramortita!

è subito cotta! nel venire a scoprire una nuova tipologia di sapore che immediato mi si configura alimento di gran pregio, qullo che ti fa scomodare il termine di prelibatezza!

tali formaggi sono avvolti, uno nelle foglie di porro e l'altro in quelle di radicchio, dalla confezionatura avverti subito che è in ballo qualcosa di particolare, ci ricavi la cura, la continuità della tradizione: è un formaggio di malga d'altitudine, la fisima della proposta fatta di fedeltà a uno stile antico nella possibilità reale e ricercata d'una proposta moderna,

e menzione speciale debbo fare alle mostarde d'accompagnamento, splendide! ciascuna di fattura casalinga, mele e kiwi, cipolle rosse, fichi e poi c'era stato anche il preliminare assaggio di marmellata di rosa canina, prezioso contenuto dei saccottini dolci anch'essi usciti dall'abile fattura delle mani di P. assieme ad una cotognata strepitosa,

il dessert a base di ricotta aromatizzata a zenzero e zafferano fa da cuscinetto ai frutti di bosco e con l'aggiunta di amarene fatte in casa dalla mamma di P., infine pure una contaminazione al mosto cotto doc pugliese! cos'altro aggiungere?
ah sì! restano i dolci di mandorla fatti in casa, utilizzando un apposito attrezzo, una sorta di beccuccio di sac à poche dove va convogliata l'appiciccosa pasta di mandorle,

insomma tanto per rendere l'idea: qui ogni cosa è allestita con attenzione, frutto d'una preparazione curata e genuina, perseguita con la personale manualità ma su tutto quel che mi balza agli occhi è la modalità affettiva, quel raro ma non introvabile ingrediente del plus valore sopraffino, inteso come voglia di fare e di fare bene e di più! di farlo con amore!

i vini ovvio all'altezza! il padron di casa in questo campo se n'intende!

una di quelle serate che si ricordano quando accade il bel connubio della convivialità unita all'esperienza della degustazione di livello.


8 commenti:

Cristina ha detto...

Cara Papavero, conosco alcuni dei piatti da te descritti e fotografati per le mie frequentazioni Toscane...ma quei formaggi di capra avvolti nelle foglie di porro e di radicchio mi hanno letteralmente 'steso' qui di fronte allo schermo...Beata Te!!!
Cristina

P.S. una colomba è in volo verso casa mia...grazie a Te!

Ana Miravalles ha detto...

ahhh, quante cose e quanto buone!!!
un caro saluto

papavero di campo ha detto...

ana ciao ti ho pensata! saluti cari a te e ai tuoi cari!

papavero di campo ha detto...

cristina grazie dell'adesione e della tua visita!

Grazia ha detto...

quel gatto chiaro, tigrato appena, con il naso bordato di scuro, lo trovo incantevole! se lo rivedi dagli un abbraccio

papavero di campo ha detto...

ehi grazia che bello ti fai viva! Giacomo l'ho tampinato tutta la sera corteggiandolo di più perché mi ricordava il nostro meraviglioso baba, chocolat point, col naso da leoncino e fattezze da adone oltre che particolarmente vispo e socievole di compagnia
(ne ho parlato qui:
http://papaverodicampo.blogspot.com/2008/02/baba-un-grande-amore.html)
l'ho sempre nel cuore

nina ha detto...

io svengo! pensiero più forte: che voglia partecipare anch'io! non come gatto ma come accarezzatrice di gatto, come braccio destro di papavero, o suo occhio sinistro (non nel senso tetro) insomma, che magnifica atmosfera.

papavero di campo ha detto...

i gatti magici attori creano subito atmosfera e se ci sono loro tutto il contesto sembra più attraente!

 
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