venerdì 2 aprile 2010

Umberto Saba. Le sue parole classiche e nuove, nutrite d'immagine e pensiero. Vagheggiando desolando commuovendo. Con sentimento e ragione






(particolari di acquerello del 26 mrzo 2010)


scelgo sulla sintonia del momento alcune poesie di Umberto Saba, dal volumetto mensile Oscar Mondadori, 1966 (quelli a £ 350!), "parole-ultime cose mediterranee-uccelli-quasi un racconto"

"privilegio"

Io sono un buon compagno. Agevolmente
mi si prende per mano e quello faccio
ch'altri mi chiede, bene e lietamente.

Ma l'anima secreta che non mente
a se stessa mormora sue parole.
Anche talvolta un Dio mi chiama e vuole
ch'io l'ascolti. Ai pensieri
che mi nascono allora, al cuor che batte
dentro, all'intensità del mio dolore,
ogni uguaglianza fra gli uomini spengo.

Ho questo privilegio e lo mantengo.


"una notte"

Verrebbe il sonno come l'altre notti,
s'insinua già tra i miei pensieri
allora,
come una lavandaia un panno, torce
la nuova angoscia il mio cuore. Vorrei
gridare ma non posso. La tortura,
che si soffre una volta, soffro muto.

Ahi, quello che ho perduto so io solo.


"lavoro"

Un tempo
la mia vita era facile. La terra
mi dava fiori frutta in abbondanza.

Or dissodo un terreno secco e duro.
La vanga
urta in pietre, in sterpaglia. Scavar devo
profondo, come chi cerca un tesoro.


"frutta erbaggi"

Erbe, frutta, colori della bella
stagione. Poche ceste ove alla sete
si rivelan dolci polpe crude.

Entra un fanciullo colle gambe nude,
imperioso, fugge via.
S'oscura
l'umile botteguccia, invecchia come
una madre.

Di fuori egli nel sole
s'allontana, con l'ombra sua, leggero.


"alba"

E' l'alba. L agiornta che s'annuncia
sarà per me come uno strazio. Pure
io la vivrò, ritroverò la fresca
sera, la pace coi nemici vinti
anche in me stesso. La mia vita è tutta
così; così me la dipingo e lieto
per l'apeta finestra guardo l'ora
- come dentro una bolla di sapone -
ricreare gli alberi le case.


"amai"

Amai trite parole che non uno
usava. M'incantò la rima fiore
amore,
la più antica difficile del mondo.

Amai la verità che giace al fondo,
quasi un sogno obliato, che il dolore
riscopre amica. con paura il cuore
le si accosta, che più non l'abbandona.

Amo te che mi ascolti e la mia buona
carta lasciata al fin del mio gioco.


"uccelli"

L'alata
genia che adoro - ce n'è al mondo tanta! -
varia d'usi e costumi, ebbra di vita
si sveglia e canta.


"fantasia"

Come la schiuma sul mare galleggi
sulla vita, resisti ad ogni ondata,
ogni ondata ti genera, incantevole
fantasia d'un mattino rosa e oro.
le tue oscure cagioni non ignoro,
non velo; cara al mio petto ti stringo,
come giovane madre il suo bambino,
vestito di soavità, giocondo

io che ho messo lo sguardo fino in fondo
al mio cuore, al mio triste cuore umano.

"primavera"

Primavera che a me non piaci, io voglio
dire di te che di una strada l'angolo
svoltando , il tuo presagio mi feriva
come una lama. L'ombra ancor sottile
di nudi rami sulla terra ancora
nuda mi turba, quasi anch'io potessi
dovessi
rinascere.
..... antica
primavera, che più d'ogni stagione
crudelmente risusciti ed uccidi.


"parole"

Parole,
dove il cuore dell'uomo si specchiava
- nudo e sorpreso - alle origini; un angolo
cerco nel mondo, l'oasi propizia
a dertergere voi con il mio pianto
dalla menzogna che v'acceca. Insieme
delle memorie spaventose il cumulo
si scioglierebbe, come neve al sole.


"fratellanza"

Ho fatto un sogno e all'alba lo ritrovo.
Parlavano gli uccelli o in un uccello
m'ero, io uomo, mutato. Dicevano
noi di becco gentile amiamo i frutti
saporiti degli orti e siamo tutti
nati da un uovo.

Proprio il sogno d'un bimbo e d'un uccello.


Saba m'è tornato in mente grazie a Chiara de La voglia matta, a proposito della sentimentale dedica alla sua città,


6 commenti:

dede leoncedis ha detto...

è proprio su quegli oscar da trecentocinquanta lire che è cresciuta la voglia di leggere di quelli della mia generazione.
un saluto e un augurio, cara papavero.

papavero di campo ha detto...

si mia sorella era la compratrice ed io beneficiaria!
pagine ingiallite..un fascino pazzesco quei volumetti, che a maneggiarli mi paiono reliquie!
grazie dede ricambio auguri di buoni giorni per te e i tuoi cari!

Chiara ha detto...

mia cara Laura,sei riuscita a toccarmi profondamente....Se le mie citazioni e le foto hanno riacceso in te il desiderio di riavvicinarti a Saba vuol dire che sono riuscita nel mio intento...questo per me è più importante che postare una ricetta,grazie, grazie infinite....Un abbraccio pasquale affettuoso a te e ai tuoi cari...

papavero di campo ha detto...

chiara senza la poesia l'orizzonte sarebbe slavato oscuro e davvero non si vive di solo pane

un abbraccio molto caro!

marcella candido cianchetti ha detto...

belle belle buona pasqua

papavero di campo ha detto...

marcella auguri belli a te!

 
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