domenica 9 maggio 2010

Etty Hillesum. Dal Diario 1941-1943, "in me c'è un silenzio sempre più profondo"






Etty Hillesum.

Diario 1941-1943

Adelphi Edizioni,

gli Adelphi n° 93

a pag 187:

...

In me c'è un silenzio sempre più profondo. Lo lambiscono tante parole che stancano perché non riescono a esprimere nulla.
Bisogna sempre più risparmiare le parole inutili per poter trovare quelle poche che ci sono ncessarie. E questa nuova forma di espressione deve maturare nel silenzio.
Ora sono le nove e mezzo. rimarrò a questa scrivania fino a mezzogiorno; petali di rose sono sparsi fra i miei libri. Una rosa gialla s'è schiusa al massimo e mi fissa, grande e spalancata. Queste due ore e mezzo che ho davanti mi sembrano quasi un anno di isolamento. Sono così riconoscente per queste poche ore e anche per la concentrazione che mi sta crescendo dentro.







ho aperto a caso il libro,
il caso ha deciso queste parole, la cui densità la cui profondità e la cui modernità evolutiva di pensiero mi toccano al punto da lasciarmi strabiliata tramortita intenerita- un che di tutto ciò;
non tanto per il contenuto del pensiero, non è nuovo
mi collego invece al senso dell'autoconsapevolezza quando penetra interiormente


7 commenti:

Francesca ha detto...

tramortita dal silenzio

Caty ha detto...

è così , si lasciano cadere le parole ed il silenzio impone la sua forza e vastità ; non lo sò lambire come le ond ele coste frastagliate ma lascio che lentamente decida il suo nuovo corso-

papavero di campo ha detto...

il silenzio esperienza fondante (prima o poi) molto personale, con coloriture estremamente soggettive

a.o. ha detto...

amo il silenzio, e quelle 'due ore e mezzo' difronte ad una rosa schiusa, dai petali persi, my god, come mi appartengono.
Sorprendente, papavero,... e intimo, talmente intimo da sentirmi come difronte a uno specchio.

voglia di leggere Hetty, subito.

papavero di campo ha detto...

allora aiuolina se ho colpito nel segno, per te aggiungo:

a pag 67:

" a volte mi sembra che ogni parola che vien detta e ogni gesto che vien fatto accrescano il grande equivoco. Allora vorrei sprofondarmi in un gran silenzio e vorrei imporre questo silenzio agli altri. Sì a volte qualunque parola accresce i malintesi su questa terra troppo loquace."

" a volte vorrei rifugiarmi con tutto quel che ho dentro in un paio di parole. Ma non esistono parole che mi vogliano ospitare. E' proprio così."

se la leggerai quando la leggerai preparati ad essere tramortita da un tale intensità e lucidità e assoluto di verità

Emilia ha detto...

Le parole della Hillesum sono sempre straordinarie e sempre attuali. Una grande maestra di vita che amo molto.
Straordinari però anche i tuoi papaveri,Grazie
Giulia

papavero di campo ha detto...

tu ami la luce, pensare in un'altra luce, giustamente avverti la luminosità vasta della Hillesum,
grazie a proposito dei papaveri del vederli come io li vedo, splendore a portata di occhi,
a presto giulia!

 
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