domenica 6 giugno 2010

Andare in campagna. Il pioppo nero nel penultimo giorno di maggio e pensieri mutanti al nero




















memoria di me mediante gli autoscatti attraverso la documentazione mutativa di un grosso piopponero,

lui m'appare, vestito o nudo che sia, non mutante di sostanza, nell'hardware di tronco e rami e pure nel software ripetibile delle foglie,

io mi trovo cangiante e cangiata al punto da non sentirmi familiare a me medesima e sto parlando dell'apparire certo, di quello voglio dire, del senso di straniamento che mi prende nel riferirmi alla mia stessa immagine,

ed è strano ed è una rosa di sensazioni strane vedermi tanto cambiata dal tempo, sperimentare in anni e mesi in successione quanto mutamento evidente e visibile registrano i miei propri occhi mentre l'elaborazione di altri processi di pensiero incalzante incalza


4 commenti:

Francesca ha detto...

delicata la metamorfosi di noi, tu sei bella tutta e i tuoi pensieri e il tuo cuore vibrante.
che bello esserti vicino secondo me, e vederti mutare.

un abbraccio a te e al pioppino

p.s. stanotte t'ho pensata in sogno , perché da lontano vedevo Firenze in notturna da una collina e mi dicevo devo dire a Papavero che mi trovo a Firenze... Chissà!

papavero di campo ha detto...

il sogno è attività desiderante (anche) che mira all'accadimento, che bello! chissà! intanto sono nei tuoi pensieri (e tu sovente assai nei miei)

grazie di ciò che dici dell'essere vicino e veder mutare, è proprio dell'affetto un simile pensiero, dell'affetto vero di quello che come dice il proverbio non vede difetto (rima a parte è un bel dire!)

ps: il fatto è che sul blog metto le foto belle, quando mi renderò capace di mettere anche quelle da ostregheta forse sarà un vero momento di maturità!

Francesca ha detto...

p.s. ma quello lo fanno tutti che ti credi :)?

papavero di campo ha detto...

eh lo so ma l'opera di verità sai com'è! :-))

 
Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.