giovedì 17 giugno 2010

Ode al pesce azzurro. Palamita al pomodoro su conchiglioni Setaro. Per Alta Satisfaction. Tavola gioiosa con le Ceramiche di Vietri di Solimene








la mia ode al pesce azzurro -ora fatta etichetta- si gloria a ben ragione d'una esecuzione deliziosa di palamita al pomodoro,

la palamita è la mia passione recente,

adesso di giugno e luglio è il suo tempo, più presente quindi sul banco ittico anche se quanto a sicuro affidamento non t'aspettare di trovarla tutti i giorni (oggi ad esempio anche se il pescivendolo me l'aveva assicurato non ha voluto fare la sua comparsa),






faccio la palamita al pomodoro:

l'idea è di mantenere massimamente intatte naturalità e struttura del pesce perciò nessun intento di manipolazione trasformativa o peggio di ammantare le sue caratteristiche,

il sugo di pomodoro di pelati -acquistati da Mediterraneus (vedi qui ) lo realizzo nella mia modalità di base che d'estate è la morte sua ma che funge tutto l'anno!

mettere cioè tutt'assieme pomodoro, aglio -e raccomando l'aglio fresco, e le erbe di gradimento,

le mie sono state: basilico a prevalere e qualche fogliolina di maggiorana e di timo citrino,

allora, ma è semplicissimo! nella padella di ceramica -che ha soppiantato alla grande le pur efficacissime antiaderenti, metto pomodoro, erbe aromatiche, aglio, i giusti chiccolini di sale e basta,

far prosciugare un poco - i tempi di tutta l'operazione sono davvero rapidi, metto il filettone di palamita quindi il coperchio, poi lo rigiro -è sufficiente farlo una volta sola, porto a cottura per il tempo che ci vuole ma è l'occhio a decidere,

spengo la fiamma e metto dell'ottimo olio d'oliva a crudo (d'una produzione artigianale di Bolgheri, una vera grazia di dio) ancora il coperchio a custodire i sapori al calduccio,




nel frattempo va la pasta prescelta, Setaro La Soddisfacente, nel formato conchiglioni,

i conchiglioni sono belli come nautili

utili come scialuppette

probabili come scrignetti portatesori,




sfiletto il pesce in frammenti più piccini ma lasciandoli pur sempre di una certa entità e condisco la meravigliosa pasta,




piatto unico perfetto!

promette e mantiene alta satisfaction!

l'apparecchiatura di tavola gioiosa è merito delle ceramiche d'arte di Vietri decoro di Solimene.












9 commenti:

emilia ha detto...

Per domani io ho una bella fetta di pesce spada... pensi possa andare bene preparata come la tua palamita? Ci provo e ti faccio sapere.
Ciao.
emilia


p.s.Il papavero per te sta soffocando nella busta in attesa che tu mi dia l'indirizzo...

papavero di campo ha detto...

emilia di certo, al pesce spada però non puoi non abbinarci anche qualche cappero

ps: provvedo!

accantoalcamino ha detto...

Proprio una bella ed utile ricetta, le ceramiche poi ospitano queste conchiglie come nessun altro piatto potrebbe fare!

nina ha detto...

pesciolino pesciolino, che t'hanno fatto! :D
c'era un anello nel suo ventre per caso?
una sirenina

emilia ha detto...

Proprio così ho fatto!
Non avevo il timo citrino e ho aggiustato con un trito di capperi.
Buonissimo anche l'olio aggiunto a crudo.
Piatto unico,facile da cucinare e di "alta satisfaction"!PERFETTO!
Grazie.
Ciao.
emilia

papavero di campo ha detto...

grazie a te e al tuo testimoniarlo!

papavero di campo ha detto...

ciao Libera bentornata!

nina, povero pesciolino mi ci fai pensare..le magie spariscono di fronte alla nostre odiose terribili fauci..ed io che gli faccio pure l'ode,

in salvo però le sirene!

Alex ha detto...

Che meraviglia le ceramiche, soprattutto quella con i pesci. Con il pesce azzurro ho qualche problemino, non so, non mi è mai piaciuto particolarmente, ma la mia esperienza in fatto di pesce azzurro si limita a pochissime varietà. La palamita, così carnosa potrebbe essere una svolta.

papavero di campo ha detto...

alex se ti piace il tonno ecco la palamita è un tonnetto meno stopposo e più vicino al sapore dello sgombro, da provare non esitare! niente a che fare con il gusto sarda o alici se sono queste per te meno di gusto

 
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