per raccontare di questa notte di fine giugno sono calzanti le parole d'un mio vecchio haiku
Scende la notte
magia dell'aria che dà
brividi freschi.
(21 agosto 2000)
s'avvicendano luce del tramonto e del crepuscolo e su quelli cala l'imbrunire,
la tavola apparecchiata all'aperto sull'aia invita a prendere posto e a lasciarsi andare a quel piacere del cibo tutto particolare quand'è gustato in compagnia,
la luce dei lumi indora appena per poterci scorgere noi e i cibi nel piatto,
ah i cibi sono buoni! mangiarini da tavola estiva,
ci sono i fritti in tempura alla birra: zucchine dell'orto e listelli di melanzana e anelli di profumata cipolla e larghe foglie di salvia aromatica, la pastella trasfigura e vedi nuvolette acciambellate, sigari cubani e code di gatto, rondelle e zattere..il fritto che c'è di più allettante?
e ci sono delle patate novelle a pasta gialla, ottime lasciate nella buccia che hanno trovato la morte sua nella cottura in forno con aglio, rosmarino e timo,
ci sono le barbiabietole succose sanguigne condite in modo per me inedito con l'aglio e la menta perché così si usa in puglia,
e i friggitelli dall'imbattibile fragranza di friggitello, cotti all'olio con pomodori appena e aroma di basilico,
poi la splendida focaccia alla pugliese, alta e croccante, mista di farina di grano duro e di farina integrale d'un mulino del Casentino, dove dobbiamo fare un salto prima o poi,
l'arrosto da barbecue canonico spazia dalla bistecca alla fiorentina alla bistecca di maiale alle ali di pollo e alle salsicce luganega,
il dessert è il biancomangiare al sentore di mandorla affogato da salsa ai frutti di bosco,
i vini sono un Franciacorta in apertura ma il passo vero e proprio lo dà un eccellente nero di Troia in purezza Le Cruste 2004 produzione Alberto Longo di Lucera (Fg) che ha suscitato sentimenti e ci ha scaldato il cuore,
beh il padrone di casa è sommelier ed è pugliese come a dire macchia su macchia!
perciò un po' per celia un po' per non morire ah Petrolini docet! ci siamo sentiti ingaggiati a spifferare accenni e cenni alla nostra propria sensorialità in action,
la violacciocca sì! è stata ben condivisa, qualcuno ha detto sentore di menta e come riferimento alla note balsamiche è stato ben accetto,
la mora di rovo e la prugna molto matura sono state ahi snobbate,
ma concordia sul setoso e sul velluto del sapore
questo Nero di Troia viene da un vitigno autoctono tirato su ancora con il vecchio sistema delle viti a pagliarello che vuole la vite sostenuta da canne di bambù legate fra loro,
un vino di personalità, persistente e intenso, equilibrato e d'importante struttura ricco di tannini dolci e setosi,
ecco vai col primo sorso di degustazione e imbocchi una via d'esaltazione: ne vuoi ancora, desideri prolungare ad libitum il piacere d'inebriarti di tal connubio di profumo e sapore,
e trovi conferma che sono i grandi vini a metterti in questo stato desiderante,
ma non è finita, sarà un primitivo di manduria marascato, un giulebbe bello e buono ad essere servito col dessert.
La sera scorre in notte, la luna bella rificolona sfacciata domina dall'alto,
si fa una camminata fino giù al torrente? certo con piacere! ci sono le lucciole! guarda quante! c'è chi riesce a immotalarle in foto: una striscetta di luce bianca, io però mi sento arresa e le lucciole no non ci provo a fotografarle,
appoggiata al braccio dell'anfitrione preferisco camminare mentre un raptus di flash come fossimo in via Veneto ci acceca e ci portiamo dietro un nugolo di risate,
la notte la luce della luna il fragore del torrente l'antico miracolo intermittente delle lucciole ci fa sentire piccoli e felici... dentro si eccitano piccoli tuffi di gioia estatica improvvisa ... quanti doni posso carpire da una semplice magica indisturbata notte di fine giugno!
8 commenti:
che splendida atmosfera Laura,le tue foto rendono perfettamente l'idea di quanto piacevole sia stata la serata...Mi piacciono tanto le cene così,buona giornata cara, a presto!
chiara sono anch'io mattutina (oggi mica sempre) e con vero piacere ti auguro una buona e bella giornata!
straripi di poesia in questa tua descrizione...forse perhè sai carpire così bene i momenti e le cose belle della vita.
simoff è con l'età che riusciamo a stillare o spillare significazione! vero? giacché si avverte si comincia ad avvertire sempre più distintamemte il senso della caducità, cade l'onnipotenza della giovinezza ed entra un altro ordine di valuta (o almeno ci si auspica che cada!)
sono stata rapita dalle foto e mi sono persa nel racconto. Non ho ben capito dove esattamente in Puglia, ma mi ci hai riportato, là dove non vado da anni...
per M:
la puglia è solo evocata nel vino il nero di troia di lucera e nelle origini e quindi nell'imprinting sensoriale-culinario del nostro anfitrione(siamo in terra toscana a 40 minuti da firenze)
grazie della visita e dell'alone di misteriosa memoria!
l'imprinting è talmente forte che mi ha fuorviato...la memoria torna alle origini, alle mie radici, alla provincia di Brindisi ai confini con quella di Lecce. Al dialetto che mi ha insegnato la mia nonna, al profumo di olivo, ai lupini mangiati dopo cena, ai pinoli raccolti nel bosco con il nonno...mi fermo. Continuerò a passare di qui.
grazie M. della scia di memorie che le tue parole si portano dietro, le nostre origini siamo noi, c'è l'inizio dell'identità, il bacino profondo della sensorialità che ha foggiato il nostro essere,
passa ancora sei benvenuta!
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