(sono volato da qua)
Avvento
Mi scinderò dalla perpetua danza,
dal flusso senza fine che mi porta,
creatura di lucente libertà
- io - che piangete morta.
Invaderò la casa: un solo giro
come fa il lampo.
In consistenza d'aria
assumerò il colore d'ogni stanza.
Senza toccar le cose - non ho mani -.
Senza lasciare firme sugli specchi
- non ho respiro -.
Vi stupirà la tenda
che ferma taglia un brivido,
il vermiglio tumulto dei gerani,
lo scompiglio dei libri nell'eremo
della scansia. Poi, subito riemersi
come statue da un vento:
« Che cosa è stato » attoniti
vi chiederete. Diletti, non v'offenda
se durerà il mio avvento solo l'attimo
di rifluire via.
Fernanda Romagnoli
da Il tredicesimo invitato
Garzanti
il faro di Punta Penna in terraferma a Vasto,
il faro di Ninopoli, in terra di Marche.
Si sono lanciati un richiamo via aere e via mare -stesso mare, e come in un balletto goldoniano si sono ossequiati, che onore di qua che piacere di là, ma come stai bene, ma come sei bello, ah tu svetti superbo, ah come ti dona la macchia..
allora eccoli qua alla vista generale al coram populo bloggomane, a quelli rimasti a quelli che passano per questo campo agli incalliti navigatori, a chi sniffa un odor di poesia.
la poesia è di Fernanda Romagnoli una sconosciuta poetessa italiana apprezzata da pochi intimi, critici e lettori, da me scoperta quindici anni fa sulla rivista Poesia quella edita da Nicola Crocetti.
Ieri per fortuito caso è tornata nei pensieri ed oggi annodo un filo ai due fari,
"creatura di lucente libertà" ecco il filo dell'unione
Mi scinderò dalla perpetua danza,
dal flusso senza fine che mi porta,
creatura di lucente libertà
- io - che piangete morta.
Invaderò la casa: un solo giro
come fa il lampo.
In consistenza d'aria
assumerò il colore d'ogni stanza.
Senza toccar le cose - non ho mani -.
Senza lasciare firme sugli specchi
- non ho respiro -.
Vi stupirà la tenda
che ferma taglia un brivido,
il vermiglio tumulto dei gerani,
lo scompiglio dei libri nell'eremo
della scansia. Poi, subito riemersi
come statue da un vento:
« Che cosa è stato » attoniti
vi chiederete. Diletti, non v'offenda
se durerà il mio avvento solo l'attimo
di rifluire via.
Fernanda Romagnoli
da Il tredicesimo invitato
Garzanti
il faro di Punta Penna in terraferma a Vasto,
il faro di Ninopoli, in terra di Marche.
Si sono lanciati un richiamo via aere e via mare -stesso mare, e come in un balletto goldoniano si sono ossequiati, che onore di qua che piacere di là, ma come stai bene, ma come sei bello, ah tu svetti superbo, ah come ti dona la macchia..
allora eccoli qua alla vista generale al coram populo bloggomane, a quelli rimasti a quelli che passano per questo campo agli incalliti navigatori, a chi sniffa un odor di poesia.
la poesia è di Fernanda Romagnoli una sconosciuta poetessa italiana apprezzata da pochi intimi, critici e lettori, da me scoperta quindici anni fa sulla rivista Poesia quella edita da Nicola Crocetti.
Ieri per fortuito caso è tornata nei pensieri ed oggi annodo un filo ai due fari,
"creatura di lucente libertà" ecco il filo dell'unione
4 commenti:
In consistenza d'aria
assumerò il colore d'ogni stanza.
Senza toccar le cose - non ho mani -.
Senza lasciare firme sugli specchi
- non ho respiro -.
il faro di ninopoli risponde cone eco che è un sospiro grato.
flash....flash....e così via.
grazie,
nina da ninopoli
che belle queste immagini con il faro che punta verso il cielo
vi ho associato l'élan vital di bergson
I fari che si salutano, vicini eppur divisi.
leggerti è meraviglioso per questa mia piccola mente e grazie per avermi fatto scoprire Fernanda Romagnoli.
Me la rileggerò con molta calma
Buonanotte
le parole di fernanda romagnoli si fanno strada e arieggiano, arrivano vicino, ci accostano.
Echeggiano davvero come onde di luce e di suono, come spirito vitale
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