mercoledì 29 settembre 2010

L'Helianthus tuberosus o il topinambur. Ode al giallo. " ogni lustro del giallo si fa intimo / all'autunnale catarsi" Amo Andrea Zanzotto






















dal poeta di Pieve di Soligo che ama gli haiku ed i papaveri e tutti i fiori di campo e tra essi con predilezione i topinambur,

giallissime margheritone vitali infestanti amanti d'umido,

accese citazioni-eccitazioni d'autunno,

culto solare di tarda estate,

ecco come la sensibilità di Andrea Zanzotto, e la sua emotiva attenzione ai segni d'unione dell'universale nel particolare, celebra le spontanee gialle effusioni d'una MadreNaturaAutunno in prodigio!


"topinambùr tuffi del giallo
atti festivi improvvisi del giallo
gialli brividi baci
bacilli braci"

(Andrea Zanzotto, Meteo, Donzelli, 1996)

ma anche

"Topinambur"

Topinambur abbandonati
qua e là, cari pargoli,
abbandonati in incontri
precari
o in infinite assemblee
ma sempre un po’ distratti dall’infinito.


O filiazione
forse infida, dicono,
della luce più irta,
provocatori di paroline e bisbigli.
Provocare ad appelli ed a fini
rimproveri eh eh
fin dentro i giardini


Ma chiamate a soste o
ad aggiri, a manciate di
dispersioni, ad immortali
(senza per niente essere trionfali)
addii


O semine semplicissime
o complessive induzioni e scie
poi divergenti
di sottomusici elementi –
Affondi birbi birichini del
giallo
di minimi
temi tempi


Da entro i mille circoli
dei topinambur assidui nunzi
di lunatici autunni
si sfilano le luci
dai più nascosti vincoli


Digressivi discorsi
Fratti divieti ad ogni
Bella pretesa del giallo-
Suggerimenti d’altri autunni
vellichii d’autunni
già persi, ritornanti in gialli sorsi



Freschissimi risvegli del verde-blu
dopo che le piogge novelle l’addormirono
e che ora si disagia e scompiglia
a un raggio, più che di sole, di topinambur


Teneri plagi compiuti
dal verde e dall’azzurro dei prati
sui topinambur qui sbandati
da chissà dove, chissà se prima o mai più.

Andrea Zanzotto -1993- da “Meteo” ed. Mondadori 1996

e ancora

" Altri topinambur"

entro i manipoli qua e là sparsi
dei topinambur lungo gli argini
ogni lustro del giallo si fa intimo
all'autunnale catarsi


ori di affabili corollari
topinambur se è il caso di nominare
una scintillazione che pare casalinga
ed invece è stellare


Tamburini topinambur
euforia di mille
divergenti intuizioni
gemellaggi infiniti


Azzurro arriso degli incorregibili
topinambur mai stanchi di frinire
di titillare, di adire
ai paradisi
più facilmente leggibili

Favoleggiare di esigue
anarchie, conversioni di lingue
mai udite del giallo
in gelb jaune amarillo.

Andrea Zanzotto


che meraviglia quando la parola rende l'idea, è pura meraviglia!

l'emozione va in espansione,
la fantasia al galoppo,
il sentire, più affilato, si perfeziona
interviene una vitalità di psiche
e la vita par di coglierla come si merita,

amo la geniale parola di poesia di Andrea Zanzotto!



6 commenti:

Francesca ha detto...

m'è arrivata un ondata di giallo sulla pelle e sugli occhi, e pure il sole. eccolo che esce!

quanto bisogno ne ho, di starmene su un prato distesa a guardare il fiore che mi sta accanto e il cielo che si dipinge uguale.

Fabipasticcio ha detto...

Belle belle belle le parole di Zanzotto e poetiche le tue foto.
Ho imparato a conoscere il topinambur proprio quando mi sono trasferita qui.

Se ha detto...

Frinir di titillare...
prorpio così fanno se ti avvicini a loro quando c'è un po'di venticello.

Che invidia quel mazzo di giallo.
Me ne mandi uno?

papavero di campo ha detto...

inebriante giallo!

ragazze a Voi Tre,
ancora parole del poeta:

"quanto mistero di luce è uscito in lanugini
e tenuissime spine-spume da voi occhi
quanto avete dato al mondo oggi, occhi
d'insetti, di animaletti e
-d'inusitati esseri-umani"

Andrea Zanzotto, da Conglomerati, pag.159-

(lui è esperto di fiammelle qua e là per i prati)

a nina dico, voglio l'estasi per te! gialla o viola o come vuoi tu!

a fabiana dico, ho incontrato il topinambur! e voglio frequentarlo, sia esso fiore tubero poesia o farina!


a Se dico, con la bacchetta magica ti manderò una sciarpa gialla con tanti campanellini titillanti e i fiori ricamati sopra, una sciarpa a due corsie beninteso che abbracci anche uno scolaretto!

e ancora, ché mi piglia così in questo momento-ora, un'altra ineffabile poesia del nostro, dedicato a voi e a me e capirete!

"papaveri"

fiammelle qua e là per prati
friggono luci disperse ognuna in sé
quelle Siamo Noi, racimoli del fuoco
che pur disseminando resta pari a se stesso
è zero che dona, da zero, il suo vero.

Andrea Zanzotto, da Conglomerati, pag.121

non è fantastica?

steffanpaulus ha detto...

E' fantastica!!! Mi scuso per l'intrusione, ma mi complimento per le belle foto ai topinambur! E per la scelta dei versi. Proprio la settimana scorsa sono andato alla ricerca dei luoghi dove Zanzotto si è probabilmente ispirato, per la scrittura di molti dei suoi versi più gialli: e ho trovato, in frammenti di paesaggio ancora magicamente impervi e ben conservati, delle distese di topinambur: una bellezza che non ha eguali!...

Un saluto!

papavero di campo ha detto...

stefan paulus benapprodato qui!
molto piacere mi ha recato il tuo commento di condivisione di una stessa fascinazione poetica ed immaginale per Andrea Zanzotto, che si è occupato e preoccupato in difesa del territorio, e si è prodigato con cura e premura nel decifrarne il senso e le bellezze implicite, con i suoi atti d'accusa e nella coscienza tutta della sua celebrazione delle radici siano esse vegetali o umane, tutto ciò fa di lui un Amico grande e vero e poi ancora il suo tratto umano il non celare la vulnerabilità me lo rendono caro,
ma grazie a te, al tuo aver portato qui traccia del tuo racconto d'emozione per la ricerca dei luoghi d'anima dov'è disseminata, gratuita, la bellezza
grazie, a presto allora!

 
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