venerdì 24 settembre 2010

Puglie. Locorotondo. Paese del sud/Notte di mezz'agosto/ Festa di San Rocco. Tripudio di fuochi di Locorotondo!









































la notte, cornice particolare per incontrare un luogo,

la notte, selettiva,

ritaglia nella visione quello che vuole,

racchiude e circoscrive,

la notte adibisce magie,

la notte calda e fresca dell'estate sguazza nella magia,

quando il cuore è più aperto la cedevolezza è norma,

entriamo a Locorotondo a notte inoltrata, i fuochi spareranno dopo la mezzanotte,

i rituali notturni estivi di mezz'agosto sono in corso,

i bar, i gelati, gli assembramenti, le risa,

elettricità dei giochi liberi all'aperto,

le occhiate sono boomerang,

come flipper le luci delle luminarie,

la notte calda dell'estate è una capsula oscura di cedimento al vitale,

cedere a cosa? a quello che ti va! la prima che hai detto!( o che hai pensato)

fiutare la disinvoltura e cedere ad essa,

accodarsi al flash di felicità d'una evocazione e cedere ad essa,

seguire il pifferaio della tua capa e cedere volente,

farti cucinare a fuoco lento in questa pentola di pietra chiara rosa e ambra,

e poi, diretti ai fuochi, alla postazione che è una terrazza naturale, appollaiarsi a terra, cercandosi una pietra, ce ne sono a iosa, per una seduta più asciutta meno sbracata, infilàti dentro il buio, in mezzo a sconosciuti che non vuoi conoscere, tra i cespugli di lentisco che diffondono il profumo,

e giù nel precipizio nella piana sottostante, freme la vocazione artificiera, si tira a tardi per aumentare la suspence,

infine gli scoppi, dapprima isolatamente, l'inizio è sporadico forse da contratto o meglio è la regia! l'attesa sarà la miccia biochimica che ti farà vibrare,

e i fuochi iniziano a fuocheggiare come dio comanda, sempre più scoppiettanti e sono tanti, in successione, tanti e tanti inesorabili per lungo tempo (quest'anno, due le tranches di fuochi, dal momento che una è stata potata per ragioni economiche),

quanto tempo durano? almeno 40 minuti ogni tempo dello spettacolo esplosivo e sono due le agenzie pirotecniche in lizza, perciò in tutto un'ora e venti di casamicciola, non è poco!

siamo tutti avvinti a 'sto capriccio da re e non si vuole che finisca!

ed il ritmo della sparatoria si fa incalzante e ti rimbalza tutto ma non ci siamo ancora, la fibrillazione è controllata, è ancora roba da educande,

ma sempre più forti e più ravvicinati si fanno i fuochi, la miriade di colori sparati al cielo e risputati a pioggia,

e le traiettorie, e le spirali, e gli spermatozoi brillanti, e le girandole, e le raggiere di palme, i cappelli di fogliame acceso, gli spiumotti di piume rosse verdi e blu, e le gocciole d'oro sciolto, e gli ufo a buon mercato, e le insegne alla Hopper di notti americane, e i ghirigori da occhiolino intermittente da Motel dell'infernale Quinlan, e il rigurgito di scintille molecolari,

tutto addosso all'umanità osservante, un becchime colorato scintillante a sommergere i nostri ebeti sguardi ottusi, mentre sono rimpicciolite le nostre dimensioni,

a farci gioire come bimbi senza testa, e colpi strombazzati, colpi di cannone a sconquassarci il petto, e odor di pirite e zolfo, un bombardamento senza effetti indesiderati di paura, ma un'emozione panica, orgastica, un terremoto al cuore quasi sfidato e voluto, sì più forte ancora, ahi esplodo ahi mi squasso ahi mi disintegro ahi è finito!

che fuochi i fuochi di Locorotondo! la Versailles di Puglia, non te la scordi, dritto dritto all'archivio di memoria, ti travolge l'emozione che hai provato, ti ha lasciato scossa e inebetita, arresa, ti sei sentita piccola e felice, mezza bambina e mezza adulta, passivamente attiva, sei andata fuori di te e sei rientrata,

riprendi l'automatismo dei tuoi passi ma i commenti che le tue orecchie ascoltano nella folla che si disperde, ti dicono che gli altri, il mondo sconosciuto che ti attornia, ha provato la stessa cosa, s'è fatto attraversare da un vortice panico e ne ha avuto piacere,

come figli delle stelle, nella notte stellata sopra di noi, un piccolo scherzetto fatto in casa, condito di polvere di stelle, delle stesse sostanze di cui son fatti gli astri e tutti quanti noi, impasti di oligoelementi dello stesso pastone che ci sovrasta!


































ecco agìto il nostro piccolo tassello nel teatrino cosmico dell'inquinamento luminoso, fatto con performances alla nostra portata, un petit bricolage di spille spilloni e cuscinetti portaspilli, di guglie e punte acuminate, di pistilli e petali, di papiri e ventagli, di tagliatelle filanti, di coccarde e corone, di scie e sciami, di frecce e spade, di bottoni iridescenti, di ostensori e calici, di soffioni piumaggi piumini lucciole lanterne e cotillons!


5 commenti:

Fabipasticcio ha detto...

Magia pura quella dei fuochi e dei tuoi racconti.
Buon fine settimana
Baci baci

Alex ha detto...

Bentrovato caro Papavero! Trovo finalmente il tempo di tornare e farmi con questo post trovo ancora l'estate, l'aria tiepida della notte e le luci festose. Qui le luci si sono già spente, le giornate sono terribilmente corte e fredde. Ma va bene così. Aspetto l'esplosione di colori autunnali.
Ti abbraccio e ti auguro un buon weekend

papavero di campo ha detto...

fabi, volevo tradurre un'atmosfera ben precisa, un amalgama di sensazioni fisiche, l'estate calda la notte la festa, e psichiche, l'arrendersi all'happening, lo sconquasso di tutti i chakra:-))
fai un bellissimo we!

cara alex, hai fatto una tale scorta di emozioni e sensorialità che vi attingerai per molto, eppoi terratetonia è molto bella, e tu un'attenta e poetica tstimone!
adesso c'è il sole dopo notte di pioggia e si va in campagna!

Anonimo ha detto...

splendidi scatti...
e i "fuochi", riportano sempre un po' del magico stupore d'infanzia, negli occhi e nei cuori...

luciana - comoinpoesia
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papavero di campo ha detto...

sì luciana, la festa che si conclude a fuochi e la notte d'estate un connubio sempre di "magico stupore"

 
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