venerdì 22 ottobre 2010

Racconto fotografico passo passo di un Migliaccio di Toscana in ricca veste d'autunno

acclarato che delle vantate origini due soli gli elementi storici: la farina di castagne e un po' d'acqua fresca, tutto il resto è la mia personale versione ricca autunnale del migliaccio di Toscana:

prima:



dopo:



300 gr di farina di castagne, questa è dall'olimpo delle farine di castagne di toscana, dalla Val d'Orsigna, nel pistoiese, (il tibet di Terzani) prodotta e preparata ancor'oggi come dio comandava, con le antiche procedure della valle e lunga essiccazione;

4 cucchiai da tavola stracolmi di miele di acacia (viene da arnie in quel di Pienza);

4 cucchiai di olio evo (da Castagneto Carducci)

100 gr di vino bianco (toscano di Montespertoli)

100 gr di acqua del rubinetto;

un bicchierino di passito di Pantelleria, Pellegrino (ahi qualcosa di non toscano, potevo pensarci prima e mettere il vinsanto dei nostri amici And & Mir? ma forse non si spreca per un dolce il prezioso contenuto del caratello!);

3 uova intere;

una pera rossa williams;

un grappolone di uva fragola;

un masala di spezie: cannella, macis, cumino, zenzero, pepe bianco nero e verde;

semi di zucca (biologici);

semi di papavero;

una manciata di mirtilli neri essiccati;

foglioline ine ine di timo fresco;

un po' di pistacchi di Bronte ridotti in polvere unitamente a zucchero a velo-


mettete assieme sto' pandemonio come meglio vi pare, prima questo dopo quello, fate vobis!

decorare con semi di zucca e di papavero e foglioline di timo fresco e polvere di pistacchio,

in forno già caldo, per 35' a 180°



il racconto fotografico passo passo:
























mi piace! è piaciuto! ma i puristi mi sparano addosso!


12 commenti:

nina ha detto...

che pall e che noia i puristi! :D
io non lo conoscevo il migliaccio, ora lo conosco a metà, presto lo dovrò conoscere del tutto! che tripudio di tavolozza gustosissima!

papavero di campo ha detto...

tutti ingredienti sani per ninetta (brutto glutine via sciò)
si può fare anche meno ricco è buono uguale, io tendo all'esagerazione, ah caso mai non scordare la buccia d'arancia e i pinoli e pezzetti di noci è libera ispirazione!

il migliaccio che altri non è che il vecchio nome del castagnaccio funge alla grande da corifeo del nostro compare autunno!

Se ha detto...

mhmhhm il mio castagnaccio è misero miserrimo.
La ricetta mi arriva da una parte di famiglia (toscana e vicinavicina dell'Orsigna).

E io faccio solo castagne, pinoli e rosmarino. :(

La tua è di gran lunga più buona!!! :)

Al prossimo Rendez-vous familiare la propongo subito subitissimo.

Caty ha detto...

non preoccuparti neppur io conoscevo la ricetta per cui tanta ricchezza è solo delizia !Il racconto fotografico mi apassiona che gli ingredienti, uno ad uno , come tutti protagonisti si ergono in tanta bellezza!E abbraccio papavero

papavero di campo ha detto...

Se, tu fai il vero castagnaccio della tradizione toscana! ed è buona cosa, però se viene lo sghiribizzo di arricchirlo non è per niente male, ad esempio mettere il latte al posto dell'acqua e dei pezzetti di pera nell'impasto e la buccia e il succo dell'arancia, fermo restando pinoli e ramerino sulla superficie, se lo farai alla mia maniera spero che piaccia ma penso di sì!

caty tu cogli i vezzi di papavero ed io ne sono onorata! un caro abbraccio

simoff ha detto...

la tua fantasia ha straripato dentro la mia tradizione di famiglia...ti farò sapere cosa ne viene fuori...!!!
quando ho cominciato a leggere il post e a guardar le foto mi sembrava di assistere a una fatina che metteva tutti i suoi magici ingredienti...non poteva che venirne fuori qualcosa di strepitoso!!! un abbraccio sempre affettuoso

papavero di campo ha detto...

cara simoff ho fatto sempre versioni eretiche del castagnaccio infine sono diventate regola! tornare alle origini sarebbe trasgredire!
va bene todo! il tuo apprezzamento mi è gradito!

simonapinto ha detto...

papaverella adorata, un saltino veloce ad apprezzare i tuoi docu-post con un po' di nostalgia per quel tempo che si spendeva lento fra le mura domestiche portandomi tanto lontano e vicina a te e alle altre mie adorate blogghine...attraverso te le abbraccio tutte...ti sorrido-

a.o. ha detto...

Cucù...

papavero di campo ha detto...

ecco caravella pinta! brava una sosta dal mare aperto una tantum per attraccare al porto e scendere a terra, tutt'e due mi raccomando concediti tutt'e due!
un abbraccio caro e grazie dell'approdo, ti aspetto!



cucù birichino d'una aiuola felice:))

artemisia comina ha detto...

eh sì, anch'io trasgredii col castagnaccio, a volte felicemente (pere, come no, pepe ecc..), altre inutilmente (l'ultima, in questo periodo in cui non mi va di cucinare: con pezzi di cioccolato amaro su).

papavero di campo ha detto...

farina dolce v/s cioccolato amaro,

m'era pure venuta l'idea di farcire d'un ripieno di castagnaccio due gusci di frolla, come la torta della nonna con la crema pasticciera, ma questa si chiamerebbe torta di malga boscaiola e non mancherebbero noci e nocciole è chiaro

 
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