mercoledì 23 marzo 2011

Umor nero. Dark was the night di Blind Willie Johnson





tutto ha due facce
umor nero il bianco c'ha
basta saperlo


(haiku d'oggi)



Blind Willie Johnson - Dark was the night




Blind Willie Johnson", bluesman Texano virtuoso del "bottleneck" o chitarra slide, leggenda del blues e del gospel blues capace com’era di eseguire canzoni religiose come se fossero blues e di dotare le sue canzoni profane di sentimento religioso.
Celebre negli anni della grande depressione, la voce unica di Johnson e le sue composizioni originali influenzarono i musicisti di tutto il Sud, specialmente i bluesmen Texani. Egli cantava con voce rauca, e suonava la chitarra con la tecnica del "bottleneck" con forza da mancino, accuratezza e agilità.


Paris, Texas - Wim Wenders - 1984




Ry Cooder autore della colonna sonora di Paris Texas di Wenders ha basato l'accattivante title track sul pezzo Dark Was the Night (Cold Was the Ground) di Blind Willie Johnson, pezzo che egli descrive come il più pieno d'anima, il più trascendente della musica americana.




(papavering action sullo splendido acquerello di Jimi Trotter)




A Blind Willie Johnson actor playing Dark was the night, cold was the ground on Wim Wenders contribution to Martin Scorsese's "The Blues" Journey in 1920s movie style.


commozione ed emozione sono tutt’uno, da groppo alla gola

assieme ad un ironico inevitabile sorriso che mi scappa a pensare ad un afroamericano cieco per giunta che nella grande depressione canta che la notte è stata scura... io gli credo



6 commenti:

nina ha detto...

sto cercando il bianco

papavero di campo ha detto...

anch'io ninetta! dice basta saperlo..si fa presto a dire:-)

Unknown ha detto...

grazie per aver postato il mio travis, il quadro faceva parte di una mia personale intitolata riaffreschi, era piena di angeli in caduta libera e di ritratti come questo. il tema era la solitudine, credo di ricordare, e nel tuo post bluesy il disegno è onorato di esserci.
anche io suono la slide, lo sapevi?
ciao jimi

papavero di campo ha detto...

caro jimiangel cerco d'immaginare una mostra di angeli in caduta libera..ma è un trip angelico! l'estasi a portata di volo!
ho piacere (tanto) che il tuo disegno qui si senta ben allocato..del resto travis muto solitario vagabondo in contesti di desertificazione esterna e ahi anche psichica-interiore è una grande metafora della solitudine e noi che abbiamo amato paris texas sappiamo cosa intendere..viaggio agli inferi per ritrovare se stessi,
quanto alla slide tu vuoi farmi cadere stecchita! adoro l'effetto slide irresistibile suggestivo coinvolgente connotante un abandon oneself con punte in un loneniless easy in accezione malinconica struggente ma non desolante!
e tu da chitarrista come vivi lo slide?

artemisia comina ha detto...

Pap, anche le nubi sono bianche.

papavero di campo ha detto...

giusto, senza stare a scomodare Panofsky e Klibansky e neppure saturno basta alzare gli occhi al cielo:-))

 
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