mercoledì 11 maggio 2011

Il piacere grande di varcare la soglia del Papposileno a Cavriglia




























e poi via andare, rifocillati, satolli, in satisfaction






primo di maggio festa dei lavoratori festeggiato da mangiatori, bueno! si lavora per magnà..ma non di solo pane vive..infatti c'è il vino, un Voigner, il Sanfelo di Maremma, un vitigno raro, e una nutrita serie di altre cose buone che rispetto al pane stanno come la Gioconda al graffito di caverna,

varcare la soglia del Pappo è un regalo che ti fai, ben sapendo a cosa vai incontro e proprio deliberatamente volendolo! di ritrovarti in un'officina salle-à-manger incarnata, incorporata nel monastero, che prima qua c'erano le monache e tutte le cose dello spirito proprie conventuali,

ah quanto m'alluzza mischiare spirito e corpo! qui se appena un po' abbandoni la gabbia della razionalità è molto easy slittare sul piano immaginale e lasciarti davvero catturare dal miraggio delle vibrazioni,

saranno i mattoni rossi rossi di quel rosso mattone acceso e le volte e le travi di legno e i rintocchi veri del campanile che invadono l'aere privato e certi accenni nel discorso affabulante di Francesco Tarsia,

già! è lui patron e maitre e cuoco e sommelier e tutto quanto stia ad indicare il vero cuore pulsante e l'operativo motore factotum, lui -e può esserne ben lieto, ha reso possibile tutto ciò, lavorando anche di mazzuolo e da operaio, lui lungimirante, in questi locali al degrado abbandonati, ha intravisto la mutazione, cosa potevano diventare, difatti la trasformazione va prima sognata e pensata e ideata infine sottoposta al lavoro spicciolo delle mani esecutive e del fattivo restauro,

il luogo, s'intravede dalle foto, è molto bello, estremamente suggestivo, ti ci senti accolto, i tavoli di legno in design modernissimo sono legno di botte, nel muro ci sono anfratti a deposito di bottiglie e cose, ci sono i libri in giro, le riviste, i cibi in bella mostra, i sali, i thè, la nicchia preziosa cassaforte di caffè di toute le monde, ci sono i film sul cibo, il tavolo miracoloso dei formaggi dove troneggia il castelmagno che manda in visibilio Reaper, una scultura arborea erborinata strong ma very strong che t'eccita il naso te lo trasforma, se possibile in tartufo da cane e te lo manda in sollucchero, un formaggio così intenso che a mio parere te ne basta un'ostia per santificarti! (una provenienza segreta da elitè di buongustai, da carbonari devoti al culto, ah non per tutti),

e mi piace assai ugualmente al luogo fisico, la corresponsione & relazione che con Francesco ormai s'è instaurata, come essere amici, pur essendoci visti in tutto poche volte tutto sommato, 4 o 5, ma sufficienti non v'è dubbio ad una simpatia reciproca ad un feeling che di volta volta assume un tono più confidenziale e familiare,

mi piacciono i rapporti personali, quando per sinergie d'incastro, si può giocare il proprio essere se stessi, con moderazione certo ma pure senza troppi convenevoli o riti fasulli di indotta formalità, andare al ristorante e sapere che ci trovi un clima, quell'atmosfera che ti accoglie e ti fa sentire coccolato anche un po' viziato, su di me ah un effetto amplificante che accresce la soddisfazione,

per il primo maggio, cogliamo l'eccezione dell'apertura a pranzo, che di solito tocca l'ultima domenica del mese, c'indirizziamo al pesce, ci sono le ostriche e la spigola di mare, procurate da un pescatore amico di fiducia dell'Argentario, ah penso subito alla cooperativa dei pescatori che ben conosco, no, questo pescatore amico del patron, pesca per suo conto e non fornisce pesce di allevamento ma quello pescato in mare aperto,

ecco i nostri piatti scelti:

ostriche al gratin con fonduta di pecorino,

gran piatto di antipasto di marinati e affumicati, il polpo, la bottarga, le alicette, il salmone il cefalo sfumato,

gnocchetti di casa con spigola e ai sapori mediterranei, capperini olivette taggiasche, pomodorucci, origano di calabria e un olio a crudo d'un sapore elegiaco,

gnocchetti con pesto aromatico di pistacchi di bronte,

spigola di mare all'acqua pazza,

totanetti ripieni,

per dessert:

pastiera,

mousse di ricotta con canditi e scaglie di cioccolato fondente (vera delizia essendo la ricotta dell'Azienda agribiologica dell' Ascione e in questo periodo primaverile al suo massimo di bontà)

sorbetti di pistacchio di bronte e nocciola di Gifoni (campana)

un assaggio di pasta di nocciola, con cui Francesco fa il sorbetto, una roba molto strana e particolare! un concentrato all'ennesima potenza di sapor di nocciola, una sorta di resina pastosa che t'impatacca il palato ma che in definitiva ti mette in faccia l'essenza della nocciola!

i due caffé, dalla lista mondial, sono:
un puerto rico, - Yauco selecto
e un brasiliano, una new entry, nella fattispecie un pergamino sul de minas, quando anche i nomi adducono salivante valore aggiunto!



Papposileno

piazza A.Frank, 2 - Cavriglia
email : info@papposileno.com
Telefono Ristorante Francesco 347 4758003



8 commenti:

Luca and Sabrina ha detto...

Sai, ci siamo ripromessi di andarci anche noi, già quando ne parlasti la volta scorsa eravamo andati a visitare il sito di questo locale e ne eravamo rimasti entusiasti. Il Papposileno fa parte di quel tipo di locali che amiamo, per la filosofia che li anima, per la concezione del cibo, della convivialità, della qualità proposta. Se non riusciremo ad organizzarci entro l'estate, sicuramente subito dopo non mancheremo di andarci, chissà che non riusciremo a trovarci in quell'occasione!
Bacioni
Sabrina&Luca

papavero di campo ha detto...

andiamoci insieme mi farà un gran piacere, se ce la fate -angioletto permettendo, anche prima dell'estate sarebbe molto bello conoscerci a tavola!
saluti cari cari a Voi Due!

Romy ha detto...

Beeeellloooooo! :-))

simoff ha detto...

beh l'invidia non mi ha mai abitato...ma certo tu mi ci fai andar vicino...con queste prelibatezze...li trovi tutti tu questi posti favolosi!!! masi, fai proprio bene...ogni lasciata è persa! un abbraccio

papavero di campo ha detto...

care romy e simonetta

pappasilenare resta una bella concessione appagatoria:-)

artemisia comina ha detto...

Recuperare, riconoscere ció che deve vivere quando la dimenticanza sta per ucciderlo. Evviva. Viva, giá.

artemisia comina ha detto...

Recuperare, riconoscere ció che deve vivere quando la dimenticanza sta per ucciderlo. Evviva. Viva, giá.

papavero di campo ha detto...

artemisia un posto che ti piacerebbe di sicuro

 
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