Nessun consuntivo Papaveri, mie anime già miriadi e in mille, siti e situazioni sempre vigili, O così finemente accorti nel più soave ... appena-esistere
Andrea Zanzotto
Cat Stevens, Father and Son sottotitoli in italiano
Ti sono vicina, ti capisco... il ricordo quanto male, quanto bene fa! Ma senza radici non si può stare, neanche se siamo papaveri, non è vero? Sono quelle che ci sorreggono mentre ci allunghiamo verso il sole...Un abbraccio affettuoso come più non si può
Struggente la poesia di Zanzotto e quanto vera...noi appena-esistiamo così come i nostri affetti, eppure quanto siamo carichi di sentimento, memoria, dolore. Splendida musica! grazie. Un abbraccio tenero
zanzotto è stato grande, ci ha donato e lasciato parole di espansione e di nutrimento, un poeta dolce e audace, ha sperimentato col linguaggio ha succhiato la linfa dal suo dialetto e dalla lingua delle origini -quel parlare in petèl, ha benedetto la natura e decifrato la sua portanza ed ha avuto il coraggio della sua voce di autenticità, perché un uomo un poeta per giunta cosa può fare se non essere se stesso? e coi papaveri anche zanzotto ha avuto incontro e contatto, il papavero è l'effimero e nel contempo è essenza selvaggia e sfida vitale, sono grata a zanzotto del suo parlare dei papaveri e a te del tuo essere tenera partecipe alla poetica papaverina, fabiana dolce amica mia!
4 commenti:
Ti sono vicina, ti capisco... il ricordo quanto male, quanto bene fa! Ma senza radici non si può stare, neanche se siamo papaveri, non è vero? Sono quelle che ci sorreggono mentre ci allunghiamo verso il sole...Un abbraccio affettuoso come più non si può
Sono quelle che ci sorreggono mentre ci allunghiamo verso il sole..
grazie romina sono parole le tue calde come un abbraccio
Struggente la poesia di Zanzotto e quanto vera...noi appena-esistiamo così come i nostri affetti, eppure quanto siamo carichi di sentimento, memoria, dolore.
Splendida musica! grazie.
Un abbraccio tenero
zanzotto è stato grande, ci ha donato e lasciato parole di espansione e di nutrimento, un poeta dolce e audace, ha sperimentato col linguaggio ha succhiato la linfa dal suo dialetto e dalla lingua delle origini -quel parlare in petèl, ha benedetto la natura e decifrato la sua portanza ed ha avuto il coraggio della sua voce di autenticità, perché un uomo un poeta per giunta cosa può fare se non essere se stesso? e coi papaveri anche zanzotto ha avuto incontro e contatto, il papavero è l'effimero e nel contempo è essenza selvaggia e sfida vitale, sono grata a zanzotto del suo parlare dei papaveri e a te del tuo essere tenera partecipe alla poetica papaverina, fabiana dolce amica mia!
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