Faith Leonard Cohen
è uscito da poco l'ultimo cd Old ideas dopo otto anni da "Dear Heather" del 2004,
la tracklist:
Going Home
Amen
Show Me The Place
The Darkness
Anyhow
Crazy To Love You
Come Healing
Banjo
Lullaby
Different Sides
ci sono tutti in youtube
Leonard Cohen - Going Home (Old Ideas 2012)
Amo parlare con Leonard
E' uno sportivo ed un pastore
E' un indolente bastardo
Che vive in un abito
Dira' queste perle di saggezza
Come un saggio, un uomo lungimirante
Sebbene sappia che non e' nient'altro
Che una laconica elaborazione televisiva
Leonard Cohen - The Darkness (Old Ideas 2012)
(Darkness era già stata presentata durante l'ultimo tour)
Leonard Cohen - Show Me The Place [2012]
Leonard Cohen - Amen (+Lyrics)
Dimmi ancora, dimmi e ridimmi
Dimmi che mi amerai e poi
Amen, amen, amen, amen.
Leonard Cohen Crazy To Love You
Leonard Cohen - Different Sides
Leonard Cohen - Come Healing
Leonard Cohen - Banjo
Leonard Cohen Anyhow
Leonard Cohen Lullaby
quanto ho racimolato in rete,
una recensione firmata Slang:
"Non ho futuro, so che i miei giorni sono pochi, il presente non è poi così piacevole, solo un mucchio di cose da fare". Lo citeranno in molti, questo verso tratto da «The Darkness», parlando del nuovo album di Leonard Cohen: perché è lì che in poche, fulminanti parole, sembra condensarsi il senso di questo dodicesimo capitolo in studio della sua discografia. Un disco che, ascoltato alla luce dei 77 anni compiuti lo scorso settembre dall'artista canadese, finisce inevitabilmente per assumere la fisionomia di un bilancio struggente ed amaro, di quelli che prima o poi toccano a tutti. Cohen non era del resto certamente il tipo da sottrarsi alla resa dei conti: ed infatti eccolo qui, reduce dal periodo forse più commercialmente positivo della sua carriera, a definirsi poco più di un «pigro bastardo» («Going home»), a confessare di aver amato «come uno schiavo» («Show me the place»), ad annunciare di aver ormai contratto la malattia dell'«oscurità». E' vero, è in fondo il solito Leonard: quella voce unica, quel sound senza pari, quella saggezza…
“Maturando”, ha detto Cohen al ritiro del Premio Principe de Asturias per la letteratura, “ho capito le istruzioni per l’uso che accompagnavano la mia voce. E queste istruzioni prevedono di non lamentarsi mai in modo casuale. Se proprio bisogna esprimere la grande, inevitabile sconfitta che attende ognuno di noi, bisogna almeno farlo rimanendo entro gli stretti confini della dignità e della bellezza”.
"Io non scrivo canzoni, solo poesie che corteggiano la musica. Ma ho sempre l'impressione di raschiare il fondo del barile, di essere, per dirla con Yeats, lo straccivendolo del cuore"
da un'intervista a Repubblica:(21 genn 2012)
I suoi concerti hanno richiamato un pubblico degno di un idolo pop. Merito della musica o della poesia?
"La poesia viene prima di tutto. Solo raramente i versi diventano canzoni. Per buona volontà di amici o della mia compagna Anjani (Thomas)".
Era un passo quasi obbligato, la sua manager le aveva rubato cinque milioni di dollari lasciando il suo conto a secco mentre lei era nel monastero di Mt. Baldy.
"Non sempre scrivere è un lusso, qualche volta è una necessità. E le assicuro che il poeta non vive in una comfort zone in quest'epoca in cui si parla per slogan. Sono rimasto il Leonard che ero. Non hanno sempre detto che le mie canzoni sono autoindulgenti e mosse da un istinto suicida? Me l'ha ripetuto anche Patrick Leonard quando ha letto il testo di Going home. Come dargli torto? E' un soliloquio".
Otto anni per dieci nuove canzoni sono tanti.
"Non ci sarebbero state neanche queste se la recente tournée non avesse rimesso in moto le energie. L'entusiasmo del pubblico mi ha illuminato. E ringiovanito. Non capisco perché ho aspettato 15 anni. Ero diventato come Ronald Reagan negli anni del declino. Ricordava di aver avuto una buona parte, quella di presidente in un film; io ricordavo a malapena di essere stato un cantante. Quanto alle composizioni... vorrei poterle dire che la mia casa trabocca di manoscritti, che ho così tante idee da avere ogni volta l'imbarazzo della scelta. Non è così. Sono un poeta scoraggiato, ho sempre l'impressione di raschiare il fondo del barile, di essere, per dirla con Yeats, lo straccivendolo del cuore. La poesia è un processo misterioso, inspiegabile, incontrollabile, pericoloso anche; dipende da una certa grazia, dall'illuminazione del momento. E se indugi troppo, rischi la paralisi. Ho un'idea alla volta. E su quella posso lavorare un'eternità".
Ad esempio?
"Hallelujah, una bella canzone che hanno cantato in troppi. E' stata sulla scrivania per quattro anni. Alla fine aveva ottanta strofe".
Ora che ha riscoperto la vita on the road ci sarà un nuovo tour?
"Vede, per conservare questa voce devo fumare moltissimo. Cosa che ho fatto ininterrottamente da quando ho lasciato il mio rifugio zen (nel 1999). Ho quasi 78 anni, potrebbe essere pericoloso. Però se smetto rischio di diventare un soprano".
Ha una compagna di 25 anni più giovane, ma la sua reputazione di tombeur de femmes resta proverbiale. Ci sono ancora ventenni che l'aspettano dopo i concerti.
"Alla mia età è un sollievo avere una certa reputazione con le donne, così non devi perdere tempo in interminabili preliminari".
Com'è finita con Federico Garcia dopo quel primo "incontro" a Montreal?
"Ho mantenuto con lui una relazione intima - mia figlia si chiama Lorca (a febbraio è diventato nonno, Lorca Cohen, 36 anni, ha avuto una bimba, Viva Katherine, da Rufus Wainwright, ndr). Le cose che scopri da adolescente ti restano attaccate addosso. Yeats e Lorca erano poeti che capivo al volo - ci ho messo anni per penetrare i sonetti di Shakespeare".
Fu qui a Londra che prese forma il suo primo romanzo.
"Sì, nel quartiere di Hampstead, era il 1959. L'affittacamere, una signora burbera, mi chiese: che lavoro fa? Lo scrittore. Quante pagine al giorno scrive? Tre. Ok, la controllerò ogni giorno, se non saranno tre finirà in strada. Così nacque Il gioco preferito (1963)".
Che ha in mente per il futuro?
"Le rispondo con i versi di Darkness: 'Non ho futuro / So che ho i giorni contati / Il presente non è così piacevole / Solo tante cose da fare / Pensavo che il passato mi sarebbe bastato / Ma l'oscurità ha inghiottito anche quello'".
E' tempo di riconoscimenti: il New Yorker ha messo in streaming Going home; la Random House lo ha inserito nella collana Everyman, in buona compagnia con Byron e Keats; la Spagna le ha conferito il Principe de Asturias, il più alto riconoscimento letterario; una giuria formata tra gli altri da Bono, Salman Rushdie e Paul Simon le ha assegnato a nome del Pen New England il "Song lyrics of literary excellence"...
"... insieme a Chuck Berry. Che soddisfazione! Vorrei aver scritto io il verso "Roll over Beethoven and tell Tchaikovsky the news"".
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6 commenti:
Quanto mi piace Leonard Cohen. Grazie di questo post
Marg
lover che sa d'amore al punto da illuminare gli altri
Mi ha fatto pensare che la piacevolezza, forse, stia tutta in quelle cose da "non fare"... Grazie, lavori di bellezza anche per me.
che piacere mi fa, devi saperlo, che il tempo che dedico ai post, al mio blog -un tempo benedetto, sveli una bellezza a qualcun altro, che la linfa che nutre me in qualche modo e mio malgrado vivifichi altri cuori, grata che me l'hai detto
ne hai scovate davvero tante. leonard cohen un voce NECESSARIA. ciè un mio quasi amico di rete che sarebbe capace di fare viaggi intercontibentali per sentirlo dal vivo http://cadavrexquis.typepad.com/cadavrexquis/sisters-of-mercy-leonard-.html
ciao papavera
ps vai anche su google clicca cadavrexquis leonard cohen
paolo, tu mi condividerai, alla nostra età sappiamo dare un valore particolare, un valore aggiunto và a musica e a tutto quanto e cohen come me sto godendo ora prima non era successo, è aumentata la coscienza ecco questo intendo dire,
grazie delle segnalazioni, i lovers del lover sono tanti ..non l'ho mai visto dal vivo e mi manca tanto
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