giovedì 12 giugno 2014

ore di casa

piccole stramberie nel segno del possibile, piccole sviste di minimo interesse, un nocciolo di albicocca caduto qua piuttosto che là -se ne stava protetto da un foglio di scottex, e sottili incoerenze, -prima pulivo un vetro con tanta veemenza che stavo tutta nel gesto e da nessuna altra parte, e un temporale come un guappo di cartone che promette e non mantiene -ore di casa, preziose -senza tempo, e tuoni truffaldini che nulla sono -simili a un disco rotto di grammofono, boom boom ma senza convinzione e non rinfresca affatto, rigonfia umidità...l'acacia di fronte al vetro di cucina, rigogliosa e forte è un cappello con piumaggio di Marchese di Carabàs, sventola si pavoneggia con movenza secentesca...le veneziane plastica seriale, buttate giù si rintoccano e risuonano, xilofoni alla pioggia, ari-boom boom ma dai puoi fare di meglio! temporaluccio da quartiere metropolitano, addomesticato all'esitazione, a differire...mi alzo per fotografarti acaciona verdona spiumettona



2 commenti:

la belle auberge ha detto...

Che refrigerio per lo spirito leggere queste righe!
Ti abbraccio, cara Laura. Buon pomeriggio.

papavero di campo ha detto...

cara Eugenia grazie che sei passata! un fortabbraccio!

 
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