piccole stramberie nel segno del possibile, piccole sviste di minimo interesse, un nocciolo di albicocca caduto qua piuttosto che là -se ne stava protetto da un foglio di scottex, e sottili incoerenze, -prima pulivo un vetro con tanta veemenza che stavo tutta nel gesto e da nessuna altra parte, e un temporale come un guappo di cartone che promette e non mantiene -ore di casa, preziose -senza tempo, e tuoni truffaldini che nulla sono -simili a un disco rotto di grammofono, boom boom ma senza convinzione e non rinfresca affatto, rigonfia umidità...l'acacia di fronte al vetro di cucina, rigogliosa e forte è un cappello con piumaggio di Marchese di Carabàs, sventola si pavoneggia con movenza secentesca...le veneziane plastica seriale, buttate giù si rintoccano e risuonano, xilofoni alla pioggia, ari-boom boom ma dai puoi fare di meglio! temporaluccio da quartiere metropolitano, addomesticato all'esitazione, a differire...mi alzo per fotografarti acaciona verdona spiumettona
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2 commenti:
Che refrigerio per lo spirito leggere queste righe!
Ti abbraccio, cara Laura. Buon pomeriggio.
cara Eugenia grazie che sei passata! un fortabbraccio!
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