mercoledì 30 gennaio 2008

Ricettario controriformista


Maria Carla & Edgardo Bartoli
Ricettario controriformista
170 ricette per al restaurazione della cucina italiana
il cammello battriano, collana diretta da Stefano Malatesta
€ 15

La controriforma di questo libro è nel prendere le distanze da una tendenza giudicata eccessiva di una proposta di cucina multinazionale e da quella nozione tuttologa di supermercato dei sapori. I due autori, che sono fratello e sorella, dicono che non se ne può più di una proposta culinaria che si autocompiace di essere raffinata ma in realtà è un’ennesima omologazione al punto che, dicono, non v’è zucchina alcuna che non venga propinata con l’annesso gamberetto o un fagiolo senza la relativa cozza (che come si sa quando s’attacca.). Tutto ciò a loro pare un’immensa Disneyland del gusto e si oppongono con questo ricettario che è un onesto patriottico riconoscimento della cucina patria (sono italiani non v'è dubbio), ribadiscono anzi delle regole dogmatiche, del genere : le salsicce secche si conservano negli orci di terracotta, il bollito non si chiama bollito ma classicamente, solennemente e letterariamente lesso. Insomma un libro che va controcorrente rispetto alle esterofilie e alle unioni “zapaterizzate” ma, aggiungerei, molto in linea con la difesa ad oltranza della tradizione di casa nostra però la parola restaurazione antipatica mi sta per il minaccioso odore di stantio di retroguardia.

Nota: il libro è molto bello, accurato e tenero.
Noticina: d’accordo su tutto con fratello e sorella però il flan di lesso non mi risulta di antica tradizione e le arance con le cipolle per farne una salsa a me pare un altro inedito, beh volevo aggiungere che tutto va ben mio nobile marchese, difatti le possibilità di performances sono infinite come le vie del Signore.

2 commenti:

artemisia comina ha detto...

ogni volta che si parla di tradizione mi viene in mente questo libretto:

L' invenzione della tradizione, Hobsbawm EJ., Ranger T..

piccolo di mole ma non di concetto (rima).

la butto lì perchè sennò faccio domani mattina; spero di cavarmela dicendo che rintracciare radici storiche è più difficile di quanto sembra.

e poi, siccome mi pare di non aver fatto bella figura, dico che questo è un altro tema che mi riprometto di sviluppare su AAA :)

papavero di campo ha detto...

è sempre la faccenda trita e ritrita delle tre carte tesi antitesi e sintesi tradizione innovazione e qualcuno che le accoppi (senza volerlo m'è venuto un congiuntivo con un doppio senso di accoppiare e di accoppare!)ma che dico? mica si può accoppare la tradizione..senza radici l'albero patapunfete :)

 
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