venerdì 28 marzo 2008

Che dice la pioggerellina di marzo?


(la foto è di un amico)


Che dice la pioggerellina di marzo,
che picchia argentina
sui tegoli vecchi
del tetto, sui bruscoli secchi
dell'orto, sul fico e sul moro
ornati di gemmule d'oro?


Passata è l'uggiosa invernata,
passata, passata!
Di fuor dalla nuvola nera,
di fuor dalla nuvola bigia
che in cielo si pigia,
domani uscirà Primavera
guernita di gemme e di gale,
di lucido sole,
di fresche viole,
di primule rosse, di battiti d'ale,
di nidi,
di gridi,
di rondini e anche
di stelle di mandorlo, bianche....


Che dice la pioggerellina di marzo,
che picchia argentina
sui tegoli vecchi
del tetto, sui bruscoli secchi
dell'orto, sul fico e sul moro,
ornati di gemmule d'oro?


Ciò canta, ciò dice:
e il cuor che l'ascolta è felice...


Angiolo Silvio Novaro


per assonanza con la poesia filastroccante della primavera danzante ho riacchiappato anche questa notissima poesia sempre di Angiolo Silvio Novaro molto presente nei sussidiari di una volta.

Tenerissima e onomatopeica poesia, è così bella!

O forse per via di un nostalgico tuffo in ricordi infantili, nella memoria familiare quando le poesie scolastiche diventavano recitazioni collettive!

7 commenti:

frittella ha detto...

Quante tribolazioni, io e mamma per tenermi a mente questa,ora,bellissima poesia.Mi hai riportata indietro,agli anni felici di bambina quando ancora
le batoste della vita non si erano
presentate.
Ciao cara Papavero
Frittella

papavero di campo ha detto...

le poesie quelle care e amate lasciano in noi segni indelebili, ciao dolce frittellina!

Anonimo ha detto...

...primavera,ornata di gemmule d'oro,di viole,di battiti d'ale....è quanto ho trovato passeggiando ieri in collina alla ricerca delle cime di luppolo,un sottobosco che sembrava disegnato da un grande stilista....ciao Mauri

cat ha detto...

è ma così non vale! da qualche parte in fondo al cervello, appena ho letto della pioggerellina di marzo ho continuato la frase a memoria, e credo di non averla più recitata o letta o sentita dalle elementari! belli questi "tuffi" e superlativo il cuore supercioccolatico, da tuffarci il dito! un saluto di primavera anche a te, cat; oggi,ho visto il primo pallido papavero bolzanino, sbucare da una fessura di un muretto a secco, mi sembrava tremasse dal freddo!

papavero di campo ha detto...

il dolce di memoria le poesie di memoria in questi ultimi giorni mi ha preso la mano il tuffo di nostalgia, perché no? comunque è oscillatorio in altri momenti soffia più un vento di realtà..

i papaveri li aspetto li sogno li monitoro li seguo nel loro manifestarsi.. i primi li ho visti in stazione di Roma venerdì 21 il primo di primavera, erano abbacchiati e ammosciati sotto i colpi della pioggia e del freddo.. i papaveri sono tenaci, resistono, muoiono rivivono.. vita fugace che dura pochi mesi
un saluto cat, se vuoi con il sentimento di questo momento, che è di inquietezza


haiku to Mauri:

nel sottobosco
le cime di luppolo
l'amaro dolce

Anonimo ha detto...

E' una vita che cercavo di ritrovare le poesie della mia infanzia.la pioggerellina di marzo,l'uccellino quando imbruna,le faville del focolare... Ora,grazie a internet e a voi,le ho ritrovate!

Anonimo ha detto...

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