martedì 9 settembre 2008

Podere Scurcoli ad Asciano. Le crete senesi tutt'attorno







































Asciano - Siena


Il caso fa accadere begli incontri, con le persone e con i luoghi.

Ci è accaduto di arrivare in questo posto incantevole e di ritrovarci subito gradevolmente immersi in una bella ospitalità.

L'arrivo nell'ora disciolta del crepuscolo ha fatto sgorgare un imperdibile feeling e ai subitanei rapimenti sono succedute altre impressioni di tenera lentezza per gli occhi e di rilassante pausa per la mente.

Tantissime immagini ho cumulato nell'illusione di poter rendere quella liquidità di luce e di atmosfere e naturalmente tanti autoscatti che m'intrigano costantemente per la libertà che si prova a rendere la propria faccia in una sorta di coerenza circoscritta, differente mi sembra rispetto a quando si è soggetti allo sguardo altrui.

Le crete, scena metafisica di primitivismo essenziale, spandono armonia e la visione ne riceve una sensazione di astratta calma per il minimalismo stringato, le tinte sfocate nebbiose diafane, pennellate che sono state gli inconfondibili sfondi dei dipinti del passato.

Le crete di bellezza spoglia, tratteggiano l'orizzonte di morbidezza e sinuosità.

Sono brulle sbiadite eppure nei turni delle stagioni il non colore si fa colore in cangianti gradazioni.

5 commenti:

Paolo Ferrario ha detto...

un saluto da un ambiente piovoso e in una giornata piovosa.
dal nord, quasi in svizzera
la nostra italia è bellissima
una varianza continua di colori, di natura, di lavoro sulla natura
grazie per i tuoi pensieri sui sogni
hai un temperamanto adatto a leggere gaston bachelard
te lo consiglio: le sue reverie sono una delizia per chi, come noi, ama i simboli naturali
ciao

papavero di campo ha detto...

sai è proprio la lettura che mi ha accompagnato in questa sosta alle crete, libro splendido di una tal sagacia unitamente all'essenza lirica oltre al logos, un dono-grazia-di-dio come è giusto definire i libri amati, bachelard è completo, c'ha tutto (ora prenderò quello sulla spazialità)grazie amalteo! come sono belle le condivisioni!

papavero di campo ha detto...

amalteo, dirti anche che molto mi affascina e molto mi convince la nozione di reverie, psicanaliticamnte intesa definita ed operata da Bion (per il quale ho un debole) e dal creativissimo bioniano di ferro che è Antonino Ferro!(reverie materna-analitica/ bonifica dell'angoscia/ campo analitico/narratologia)(è una psicanalisi pregiata,che m'avvince e mi convince, unitamente, certo, ad altri approcci ma cmq in questa direzione rispettosa dell'incontro e dell'ascolto)
ti sei accorto del lapsus, bellissimo in verità, "temperamanto" mi si addice! sia tempera che manto! l'inconscio suggerisce e dice!

Paolo Ferrario ha detto...

eccomi ancora, qui papavero.
mi fa molto piacere questo nostro autore in comune: gaston bachelard.
mi affascina innanzitutto la sua scrittura, così sapientemente lenta e profonda.
e naturalmente mi affascina la sua psicologia degli elementi primari (acqua, aria, terra, fuoco)
vuol dire che ci scambieremo quelche pezzo che abbiamo gustato.
quanto a bion: non lo conosco a sufficienza. uso - forse a sproposito - quel suo titolo così eloquente: "imparare dall'esperienza". mi sembra già di per sè un messaggio forte e utile per la psicologia quotidiana
del tutto ignoto antonino ferro
tuttavia, viste le nostre comuni peregrinazioni attorno al pensiero psiccanalitico volevo chiederti se conosci silvia montefoschi.
nella sua lunga vita ha creato un intero sistema interpretativo del vivente. la casa editrice zephyro sta meritatamante ri pbblicando la sua opera omnia.
se ti incuriosisce le ho dedicato qualche post (tutti racchuisi nel yag pensare silvia montefoschi): http://amalteo.splinder.com/tag/pensare+silvia+montefoschi
ho un rapporto pacificato con la psicanalisi. nè fanatismo nè sottovalutazione
giudico il mio investimento su questo metodo di lavoro intersoggettivo il migliore investimento di tutta la mia vita.
ciao
a rileggerci

Paolo Ferrario ha detto...

ti ho anche scritto da me:

sì, cara papavero
il teatro dei sogni di resnik è uno dei tanti libri che stanno lì sullo scaffale in attesa di essere letti.
in mezzo agli altri sul sogno.
ora è in città: altrimenti lo avrei sfogliato, dopo il tuo suggerimento
grazie per il passaggio sul sentiero

 
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