giovedì 13 novembre 2008

Uggiolo, molla grigia, t'avvicini ma non troppo
















amoroso non sai quanto mi fai soffrire a non farti pigliare in braccio, vieni alla ciotola guardingo e prepotente ma di farti spupazzare non se ne parla, mi guardi fisso parliamo a miagolii, mi rispondi uggiolaaaante se ti chiamo e ronfironfi a motorino mentre ti stai rifocillando e mi ti piazzi vicino vicino se mi siedo in giardino e mi vieni dietro miagoloso, non sai cosa ti perdi o forse da cosa ti salvi! ti smanetterei ti accarezzerei sul capino e sul sottogola certo, ti appicicherei le orecchie a fartene una sola, e tirandoti fuori gli unghioli te li ripulirei di tre granelli di polvere nel frattempo ti avrei lisciato le zampottine di velluto..ah uggiolo uggiolo non lo puoi capirei come sia l'astinenza da carezza di gatto..te ne freghi nume paciocco e tontolosissimo imperterrito a non fidarti! ma ti voglio bene lo stesso! e tu lo sai miciomolla più frustrante della mia vita!

9 commenti:

Caty ha detto...

....è bellissimo! sembra proprio il mio gatto preferito :: come ti capisco!! e come capisco me , che nell'anima sono di certo un gatto...

a.o. ha detto...

Certi gatti sono molle, si sa. Così per indicare un colore indefinito, mi piace usare quell'espressione dialettale che rende così bene l'idea:
color "gattafujennu"
color del gatto che sfugge.
ciao papavero
a.o.

Romy ha detto...

Io sono la schiava della mia gatta, felicissima di esserlo...La notte mi viene sul petto e si accuccia con delicatezza...ci facciamo un sacco di coccole. Ti capisco: l'astinenza da coccola di gatto è terribile...ma secondo me Uggiolo prima o poi cederà...non devi mollare...io ci ho messo un mese a far capitolare la mia gatta di prima ( ora purtroppo non c'è più ): l'avevano abbandonata da cucciolina nel mio giardino,non si faceva toccare,non accettava cibo, ma se rientravo in casa cominciava a urlare con una voce così stonata e tremenda che sembrava impossibile che uscisse da quel corpicino...poi una sera di autunno mi sono messa sulla sdraio fuori per farle compagnia e perchè non svegliasse con le sue urla tutto il vicinato: ci siamo addormentate ad un metro di distanza,e ci siamo svegliate a notte fonda, infreddolite, con la tosse e il raffreddore. E da quel momento, solo la sua morte ci ha separate!

papavero di campo ha detto...

romy aiuola caty care che siete!

è bello parlare di gatti e non si finirebbe più!

il fatto di uggiolo imprendibile è perché sta dai miei (molto anziani ahimé) e lo vediamo solo quando andiamo da loro a Roma, ci preoccupiamo però che venga rifocillato lui e la sua mamma Grigina( sempre intenta a fabbricarne di nuovi!) e lasciamo precise istruzioni! ma si sa il gatto vuole costantemente attenzione e rifornimento di coccole! io sfido i suoi graffi e spero in una sua capitolazione alla totale domesticità ma dovrei essere fissa lì! cmq mi dà tanto anche così! appena arriviamo sentono le nostre voci e si precipitano a miagolare uggiosi e affezionatissimi al nostro cuore!

Paolo Ferrario ha detto...

è vero che non si smettrebbe mai di parlare dei gatti.il fatto è che sono vicini all'uomo dai tempi antichissimi. eppure hanno mantenuto la loro autonomia. eppure hanno bisogno di noi per il nutrimento. eppure sembra sempre che siano loro a farci un piacere ... and so on
insomma il massimo sia dell'intersoggettività, con una buona dose di interdipendenza

Paolo Ferrario ha detto...

dimenticavo la cosa più importante: uggiolo è bellissimo

artemisia comina ha detto...

che bello, che bello uggiolo a puntini.

sì, infilare le mani nella morbida pelliccia viva, reciproco piacere.

papavero di campo ha detto...

amalteo,
i gatti ci insegnano persino:)

artemisia,
non me ne parlare! la sofferenza di non abbraccicarlo è tanta:)

Paolo Ferrario ha detto...

come sai sono sulla tua stessa opionione.
conosci già il resto di questa reverie:
ero in giardino, sotto il ciliegio. davanti a me la gatta luna che guardava il paesaggio, attorno a me i gattini blue e belle impegnati a conoscere il mondo esterno. e io che leggevo Oltre l'Omega di Silvia Montefoschi e Massimo Marasco.
mi sentivo vertiginiosamente vicino alla ampiezza e profondità del sistema di pensiero di Silvia Montefoschi (che giudico la persona più "oltre" e più "dentro" qualsiasi sistema filosofico o psicanalitico di tutta la cultura occidentale).
ecco una parte del flusso di pensiero ....

 
Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.